Da “cosa evitare” a “cosa fare”

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La Parola di Dio di questa domenica attira la nostra attenzione sui comandamenti da osservare (prima lettura), la Legge del Signore da mettere in pratica (il salmo) e la volontà e i disegni di Dio che ci sono stati rivelati (seconda lettura). Nel brano del vangelo Gesù invita i suoi discepoli ad assumere un atteggiamento nuovo proprio di fronte alle leggi e ai comandi che erano punto di riferimento dei suoi ascoltatori che lo accusavano di non osservarli ‘alla lettera’. Non solo Gesù conferma la solidità e la validità di quegli insegnamenti, ma invita a comprenderli e a viverli come cammino lungo il quale camminare e proseguire per scoprire le infinite esigenze dell’amore di Dio e del prossimo. Vie dell’amore infinite perché mai finite di percorrere, mentre alle richieste della legge si può ad un certo punto dire: ‘le ho osservate tutte’! Ecco il senso centrale del detto di Gesù: “Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli”. Scribi e farisei ci tenevano ad apparire e a dirsi ligi osservanti dei comandamenti e di tutte le altre prescrizioni religiose. Vi ricordate il fariseo che prega dicendo: ‘Digiuno due volte alla settimana, e pago le decime di tutto quello che possiedo’ (Lc18,12) o quel giovane per bene e benestante che, come ci ricorda ancora Lc 18,18-23, sa ben elencare a Gesù tutti i comandamenti, aggiungendo: ‘tutte queste cose le ho osservate fin dalla giovinezza’. Sembrerebbe dunque tutto a posto. Ma Gesù gli aggiunge: “Una cosa ancora ti manca…”. Gesù dunque non spinge a trascurare la legge e i precetti, ma al contrario invita a partire di là per andare infinitamente oltre, per vivere la pienezza delle esigenze dell’amore, come Egli stesso ci ha mostrato col suo esempio fino a farsi dono totale per noi. Ecco perché Gesù si esprime in questo modo: “Avete inteso ciò che fu detto dagli antichi…… Ma io vi dico…”, applicandolo ai vari comandamenti, come ‘non uccidere, non commettere adulterio, non giurare il falso…’. Bisogna non fermarsi ad essi ma andare ben oltre, mossi dalla generosità e dalla finezza senza limiti dell’amore. Ecco il vero superamento dei comandamenti: non trasgredirli ma adempierli in pienezza secondo il dettato dell’amore di Dio manifestato e donatoci in Cristo. Ecco anche perché tutti comandamenti possono essere ricondotti all’unico comandamento, quello dell’amore applicato e vissuto in tutte le situazioni e con tutte le persone.

+ Adriano Tessarollo