I miei occhi hanno visto la tua salvezza

Spunti omiletici del vescovo Adriano

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Quaranta giorni dopo la Natività, la Chiesa celebra la festa della Presentazione al Tempio di Gesù, chiamata nella tradizione del cristianesimo orientale, la festa dell’Incontro del Signore. La festa commemora e contempla l’evento ascoltato nel brano del vangelo di Luca. Quaranta giorni dopo la nascita di Gesù a Betlemme, Giuseppe e Maria, secondo la pratica religiosa del tempo, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore, così come prescritto dalla legge mosaica. Gesù fa il suo ingresso al tempio accompagnato da Maria e Giuseppe, che lo ‘consegnano’ e lo ‘affidano’ al Signore dopo averlo avuto in dono. Ma chi è quel bambino che viene tra il suo popolo nel tempio del Signore e quale la sua missione? Saranno due personaggi, Simeone, di cui si dice che “lo Spirito santo era su di lui” e Anna, detta profetessa, a dirlo. Essi rappresentano ogni credente che vive l’attesa di incontrare il Salvato promesso (prima lettura). Simeone può  incontrare e accogliere tra le braccia quel Gesù in cui riconosce “la salvezza inviata da Dio, la luce per far conoscere Dio alle genti e la gloria del suo popolo”. Il rito della benedizione delle candele, si ispira alle parole di Simeone: “Luce per illuminare le nazioni e Gloria di Israele”. Anche Anna parla di quel bambino che ha potuto incontrare proprio là dove aveva pregato, servito e atteso per lunghi anni “la redenzione di Gerusalemme”. Simeone inoltre mette in rapporto la missione di salvezza e di redenzione di Gesù con il prezzo doloroso che esse avranno sulla madre oltre che sul figlio. “Quanto a te, una spada trafiggerà la tua anima”. Il testo si conclude annotando la crescita umana e spirituale di Gesù: “Gesù cresceva e si fortificava, era pieno di sapienza e la grazia di Dio era su di lui”. Gesù per tanti anni, come tutti i ragazzi e giovani del suo tempo e città andava alla sinagoga per imparare a leggere, scrivere, pregare, cantare, interpretare le Scritture. E’ l’incontro con il divino in questo umanissimo Gesù che l’odierna festa ci porta a meditare, incontro vissuto dai due che lo attendevano a nome di tutto il popolo. Incontro col Figlio di Dio che ha condiviso la nostra carne e il nostro sangue per liberare quelli che erano soggetti alla schiavitù del potere del male e della morte e per venire in aiuto a quelli che subiscono la prova (seconda lettura). Ecco quindi Gesù entrare nel tempio per incontrare quanti sono presenti per attenderlo e incontrarlo. La presentazione del Signore al Tempio chiude le celebrazioni natalizie e, con l’offerta della Vergine Madre e la profezia di Simeone, uomo retto, apre il cammino verso la Pasqua.

+ Adriano Tessarollo