Salesiani Chioggia

La prima “Ave Maria”

Dal 1899 l’istituto San Giusto è luogo di formazione

Prima-Ave-Maria
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In tutte le case salesiane del mondo l’8 dicembre, festa dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, è una giornata speciale. Si ricorda che da un’Ave Maria recitata da don Bosco insieme ad un giovane, semplice e disponibile, è nato l’Oratorio: era il 1841. Ecco l’invitante dialogo tra i due: Mio buon amico, come ti chiami? Bartolomeo Garelli. Di che paese sei? Di Asti. È vivo tuo papà? No, è morto. E tua mamma? È morta anche lei. Sai leggere e scrivere? No. Sai cantare? No. Sai fischiare? Bartolomeo si mise a ridere. Cominciavano ad essere amici. Hai fatto la prima Comunione? Non ancora. E ti sei già confessato? Quando ero piccolo. E vai al catechismo? Non oso. I ragazzi più piccoli mi prendono in giro. Se ti facessi un catechismo a parte, verresti ad ascoltarlo? Molto volentieri. Quando vuoi che cominciamo? Quando a lei piace. Anche subito? Con piacere.  Don Bosco si inginocchia e recita un’Ave Maria. Finita l’Ave Maria, Don Bosco si fa il segno di croce “per cominciare”, ma si accorge che Bartolomeo non lo fa, o meglio fa un gesto che ricorda solo vagamente il segno della croce. Allora, con dolcezza, glielo insegna bene. Alla fine gli dice: Vorrei che venissi anche domenica prossima, Bartolomeo, ma non venire solo, porta con te dei tuoi amici.

Per noi Chioggiotti poi l’8 dicembre 2019, che ha coinciso con la seconda domenica d’Avvento, è stata una grande festa in famiglia per i 120 anni dall’inizio dell’Opera salesiana in città. La presenza nella casa perciò dell’Ispettore salesiano della San Marco, don Igino Biffi, già da venerdì per la sua annuale visita, ha con semplicità testimoniato il suo essere come don Bosco “Padre, Maestro e Amico” che si rallegra per questo nostro anniversario. In particolare la domenica nella S. Messa don Igino ha saputo coinvolgere l’assemblea che riempiva la chiesa in una significativa attenzione alle sue parole di commento alle letture della solennità dell’Immacolata. Alla fine della S. Messa, don Vanni, nuovo parroco, dopo aver invitato i presenti agli altri momenti della mattinata, ha salutato e ringraziato don Igino a nome della comunità. Poi la tradizionale cioccolata calda sotto il porticato per riscaldarci, consolidare vecchie amicizie e fare nuove conoscenze, per esempio i bambini del primo anno della catechesi dell’Iniziazione cristiana e i loro genitori. I campi dell’oratorio nel frattempo sono pronti per il gioco: animatori, scouts, ADS, PGS e chierichetti si mescolano per gareggiare al meglio e perché no?… anche per vincere, mentre i genitori si portano in teatro per una conversazione con don Igino, dopo la visione di un filmato sui 120 anni dell’Oratorio, sul futuro dei giovani e degli oratori con un’accentuazione decisamente positiva sul loro impegno e su quello dei laici per un dialogo tra le generazioni. Manca ormai poco a mezzogiorno e di nuovo siamo tutti insieme in cortile in sintonia con l’intero mondo salesiano. Le ragazze e i ragazzi delle associazioni ci propongono l’animazione del dialogo tra don Bosco e Bartolomeo Garelli tratto dalle “Memorie dell’Oratorio” di Don Bosco stesso (vedi la foto in alto). Poi si prega l’Ave Maria con gioia, con la coscienza di vivere un grande momento religioso ma anche storico. Conclude la mattinata don Luca, nuovo direttore dell’Oratorio, con la benedizione ricordando le parole di don Bosco 45 anni dopo quell’ 8 dicembre 1841 ai suoi Salesiani: “Tutte le benedizioni piovuteci dal cielo sono frutto di quella prima Ave Maria detta con fervore e retta intenzione”. Prima di salutarci però un’altra dolce sorpresa, sguardi alzati verso la pioggia … di cioccolatini!

Pia Donaggio