“Dall’Egitto ho chiamato mio figlio”

Santa famiglia (29/12/2019) - Proposta omiletica

Vescovo-Adriano-Tessarollo
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Guardando il presepio a Natale abbiamo fissato lo sguardo principalmente su Gesù. Oggi allarghiamo lo sguardo e guardiamo Gesù insieme ai due personaggi più vicini: Maria e Giuseppe. Ecco la santa Famiglia, nella quale Gesù ha voluto nascere e crescere. Finita la poesia e la pura gioia dei giorni della nascita attorno alla sua culla, oggi il Vangelo ci presenta la santa Famiglia in cerca di rifugio per sfuggire alla minaccia di morte del fanciullo Gesù, esperienza di paura, di incertezza, di disagi. Un viaggio e una permanenza da stranieri e poi il ritorno, commentati dall’evangelista Matteo alla luce delle Scritture: “Dall’Egitto ho chiamato mio figlio” e “Sarà chiamato Nazareno”. Progetti umani diversi non arrestano il disegno divino, anzi contribuiscono a portarlo a compimento, anche se ciò provoca sofferenze e pericoli. Sorregge il credente la fede nel Signore che sa portare a compimento i suoi disegni di salvezza, anche quando tutto sembra fallire. Dà forza anche a noi sapere che anche Gesù e la sua famiglia hanno sperimentato queste difficoltà: la sofferenza non deve farci sentire esclusi dalla vicinanza amorosa di Dio. Gli angeli che parlano in sogno a Giuseppe ci mostrano Giuseppe guidato dalla Parola del Signore alla quale egli obbedisce prontamente. Giuseppe uomo pensoso che progetta e vive le vicende sue e della sua famiglia come luogo nel quale Dio compie i suoi disegni. Uomo nel quale, come scrive san Paolo, la Parola di Dio abita con tutta la sua ricchezza e che tutto ciò che compie lo compie nel nome del Signore. La vita semplice e comune della santa Famiglia è occasione per pensare a quella delle nostre stesse famiglie chiamate a diventare giorno dopo giorno sempre più comunità di amore e di riconciliazione in cui sperimentare il rispetto, l’aiuto vicendevole, il perdono reciproco, la tenerezza, specie quando un membro è debole, come bambini piccoli, malati nella fragilità, genitori anziani. E non dimentichiamo l’importanza che hanno le famiglie nella Chiesa e nella società. Attraverso di esse passa la buona educazione all’amore e rispetto, all’onestà e alla fede, l’annuncio del Vangelo.

 + Adriano Tessarollo