Natale 2019 – Proposta omiletica

vescovo-Tessarollo-Adriano
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“Vi annuncio una grande gioia”

La Solennità del Natale del Signore ci offre, attraverso la celebrazione della vigilia, della notte, dell’aurora e del giorno, un percorso di meditazione sul senso dell’incarnazione del Figlio di Dio. Alla vigilia, il brano della genealogia di Gesù Cristo, figlio di Davide (Mt 1,1-25), ci presenta la nascita del Salvatore come l’adempimento delle promesse di salvezza fatte da Dio ad Abramo, a Davide e confermate dai profeti al popolo che viveva la dura esperienza dell’esilio. In Gesù di Nazaret  Dio è con il suo popolo (Emmanuele = Dio con noi, Is 7,14) per salvarlo (Gesù = Dio è salvatore, Mt 1,21). Il vangelo della messa della notte (Lc 2,1-14), pone al centro la manifestazione della ‘gloria’ di Dio nel dono del Salvatore agli uomini e la ‘gioia’ che tale dono loro provoca: “Oggi è nato per voi il Salvatore”. Alla messa dell’aurora viene richiamato il tema della fede come dono e come itinerario di fede. I pastori accolgono l’annuncio, si mettono in cammino verso la grotta di Betlemme e là incontrano Gesù (Lc 2,15-20). Si notino le azioni dell’itinerario di fede: ascoltare, partire senza indugio, vedere, lodare e glorificare Dio, raccontare e testimoniare agli altri quanto esperimentato. Alla messa del giorno infine siamo invitati da Giovanni (1,1-18) ad una riflessione sulla natura di ‘Figlio di Dio’ del Salvatore: “Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”, con l’approfondimento proposto della seconda lettura (Ebr 1,1-6).

Il Natale di Gesù rende visibile l’iniziativa divina che fin dalla creazione è finalizzata alla redenzione.  La fede vive di un complesso di atteggiamenti e di esperienze che comprendono l’essere illuminati, l’accogliere la rivelazione, il credere, il riconoscere, il vedere nel senso di fare esperienza. Per mezzo della condivisone del Figlio di Dio della nostra vita umana, anche i credenti vengono rigenerati a vita divina e nell’unione con Lui si realizza la salvezza. Le comunità dei credenti in Cristo nella partecipazione all’Eucaristia sono chiamate a vivere l’esperienza della presenza di “Gesù” e dell’ “Emmanuele”: il Padre ci offre salvezza mediante Lui  e in Lui Egli è in mezzo a noi. Col dono dello Spirito Santo ci trasforma a sua immagine e somiglianza rendendoci partecipi della sua stessa vita divina. Buon Natale.

+ Adriano Tessarollo