Sguardo pastorale

Laboratori di pastorale: comunione e corresponsabilità

Corresponsabilita
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Gli ultimi due laboratori su cui ci siamo concentrati nei due giorni di formazione del clero riguardavano l’ambito della comunione e corresponsabilità. Il tema abbastanza vasto richiedeva di concentrarsi su delle scelte che potessero rendersi concrete in un paio fra i molteplici progetti che si sarebbero potuti sviluppare, ma l’aspetto più importante era che alla fine sarebbero state proposte delle idee forti nate da un processo di condivisione, di discussione e scelta. Il primo gruppo che si è soffermato a riflettere sul tema della “comunione e corresponsabilità” doveva rispondere innanzitutto a questa domanda: quali dinamiche e processi di comunione possiamo promuovere nelle nostre parrocchie? In un primo step del percorso laboratoriale sono stati individuati i soggetti che, presenti nell’ambiente parrocchiale ma non solo, potevano essere coinvolti per animare la comunità cristiana e civile in un progetto di collaborazione: le famiglie, le associazioni e movimenti ecclesiali, il terzo settore (quindi tutto il volontariato in quest’ambito), e i comitati-sagra che spesso troviamo nelle nostre parrocchie.

L’idea principale è stata quella di pensare a quattro eventi da realizzare nel corso di un anno che favorissero una conoscenza più diretta e profonda delle persone tra di loro e innescassero un processo di comunione e corresponsabilità non solo dentro l’ambito parrocchiale ma anche al suo esterno. Ecco l’idea di chiamarlo: “La convivialità delle differenze. Progetto quattro stagioni”. La primavera, caratterizzata dal tempo liturgico che va dalla Pasqua alla Pentecoste, potrebbe vedere in prima linea le associazioni e movimenti ecclesiali nell’organizzare una festa di Pentecoste; l’estate, normalmente caratterizzata dalle ricorrenze dei Santi Patroni delle parrocchie, vedrebbe coinvolti in prima persona i comitati-sagra; l’autunno, nel quale ricorrono le giornate del Creato, per i Migranti e per i Poveri, potrebbe concludersi con un evento organizzato dal volontariato del Terzo settore; infine l’inverno, tempo di Avvento e di Natale, nel quale si potrebbero coinvolgere le famiglie in alcune iniziative di questo periodo come la Chiarastella, il concorso per i presepi, la benedizione delle mamme in attesa e l’Epifania con la benedizione dei bambini.

Come partire? Coinvolgendo il consiglio pastorale parrocchiale che coinvolgerà i soggetti dei quattro eventi a costituire un’agile commissione con il compito di agire, per attuare, secondo una dinamica di corresponsabilità e di comunione nella realizzazione dei quattro eventi. Infine, un secondo gruppo di confratelli doveva confrontarsi a partire dalla domanda: di quali figure ministeriali e di corresponsabilità dobbiamo dotare le nostre parrocchie perché svolgano la loro missione? La condivisione delle idee ha portato ad accorgersi che sono presenti già molte risorse che potrebbero favorire la realizzazione della missione della Chiesa immaginando di poter essere “Una Chiesa col grembiule, verso un orizzonte extraecclesiale a 360°”. Ritorna l’idea di pensare ad un progetto che si proietta al di fuori dell’ambito strettamente ecclesiale e che sappia porre attenzione e valorizzare il territorio con l’istituzione di un Tavolo delle associazioni che possa curare e coordinare iniziative rivolte all’accoglienza dei turisti, ai servizi alle persone, allo sport e tempo libero, a eventi culturali e ricreativi, all’animazione estiva. A partire da queste attenzioni potrebbero suscitarsi servizi e compiti inaspettati e nuovi. Con questo articolo termina la carrellata di presentazione dei lavori di gruppo di un’esperienza formativa molto forte e che ora attende alcune sue attuazioni.

don Simone Zocca