RIFLETTENDO SUL VANGELO - 8 DICEMBRE – SOLENNITA’ DELL’IMMACOLATA

Il “Sì” di Maria, totale e gioioso

LETTURE:  Gn 3,9-15.20; Sal 97; Ef 1,3-6.11-12;  Lc 1,26-38

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La seconda domenica di Avvento coincide quest’anno con la Solennità della Immacolata Concezione di Maria. Una festa quindi che precede il Natale e si colloca nel cuore dell’Avvento e diventa un prezioso invito ad una sosta in compagnia di Maria. Lei, donna dell’attesa e dell’accoglienza, diventa il modello del discepolo che si prepara alla venuta del Signore. E’ l’icona dell’Annunciazione che il Vangelo di Luca ci propone in questa Solennità (Lc 1,26-38) ad offrirci lo spunto per la nostra riflessione che certamente arricchisce l’impegno per vivere con più impegno il cammino dell’Avvento. Maria, in particolare dal racconto di Luca, emerge come una ragazza con un’esperienza di vita che assomiglia alla nostra. Giovane credente, si ritrova a vivere il tran–tran familiare: lavoro (che per l’epoca era casalingo), amicizie, tempo libero… Ed è proprio in questo contesto che avviene l’inaudito: a questa ragazza viene chiesto di diventare la porta d’ingresso di Dio nel mondo: “Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù” (v. 31). Maria tentenna, fatica a capire il senso di quella proposta e domanda: “Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?” (v. 34). L’angelo le ricorda che non bisogna mettere ostacoli a Dio: Lui sa quello che fa! Lo Spirito Santo, infatti, può compiere sempre cose grandi in chi si apre a lui nella fedeltà e nella generosità del cuore, come ha fatto Maria. E Maria crede: “Ecco la serva del Signore: avvenga a me secondo la tua parola” (v. 38). Come non rimanere attoniti, stupiti dalla semplicità di questa risposta, perché certamente a Maria, come in un baleno, saranno passate nella mente tutte le conseguenze e i rischi di questa disponibilità: problemi con la sua situazione familiare, con un fidanzato che si trova Dio come concorrente in amore; problemi con questo bambino appena concepito che dovrà essere continuamente guardato come un ‘mistero’; problemi con un Rabbi (maestro) tutto preso nell’annuncio, che si dimenticherà presto della sua famiglia per aprirsi ad una famiglia più ampia. Inoltre, come accettare e vivere la sofferenza nel vedere suo Figlio innocente condannato a morire in croce.Tuttavia con il suo “Eccomi” Maria ha creduto, ha accolto l’irrompere di Dio nella sua vita, si è affidata a Lui. Il suo “Sì” è stato un sì totale e gioioso. Sant’Agostino ha scritto che Maria ha concepito per fede, anzi che concepì Cristo prima nel cuore che nel corpo. Noi non possiamo imitare Maria nel concepire e dare alla luce fisicamente Gesù, però possiamo e dobbiamo imitarla nel concepirlo e darlo alla luce, mediante la fede. “Che giova a me – hanno scritto Origene e San Bernardo – che Gesù sia nato una volta a Betlemme di Giudea, se poi non nasce di nuovo, per fede, nel mio cuore?” Capiamo, allora, perché la Chiesa ha da sempre additato Maria come la prima tra i credenti, la prima cristiana, la discepola per definizione. Accogliere è prima di tutto fidarsi di Dio, mettersi a sua disposizione, accogliere il suo progetto. Sarà Natale per noi, fra qualche giorno, se non chiudiamo il nostro cuore e se sapremo fidarci veramente di Lui. Vorrei concludere questa riflessione riportando quanto il Papa emerito, Benedetto XVI, ha detto per farci capire il ruolo della Vergine Maria in questo tempo di Avvento: “Nell’odierna società dei consumi, questo periodo subisce purtroppo una sorta di inquinamento commerciale, che rischia di alterarne l’autentico spirito, caratterizzato dal raccoglimento, dalla sobrietà, da una gioia non esteriore ma intima. E’ dunque provvidenziale che, quasi come una porta d’ingresso al Natale, ci sia la presenza di Colei che è la Madre di Gesù, e che meglio di chiunque altro può guidarci a conoscere, amare, adorare il figlio di Dio fatto uomo. Camminiamo assieme a Lei nella preghiera, e accogliamo il ripetuto invito che la liturgia dell’Avvento ci rivolge a restare nell’attesa, un’attesa vigilante e gioiosa”.

don Danilo Marin