PORTO VIRO

Arrivati due nuovi salesiani

Avvicendamento a San Giusto e parrocchia di Scalon

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Vien da pensare alla tipica poesia  di Gabriele D’Annunzio:  la transumanza. “Settembre, andiamo. E’ tempo di migrare”. In ambito ecclesiale da sempre il mese di settembre è il tempo degli avvicendamenti di tanti  sacerdoti così come avveniva per i salariati nelle aziende agricole nel periodo della festa di San Michele. Anche a Porto Viro è avvenuto un significativo cambio perché don Carlo Chiarotto dopo 6 anni da portovirese è stato trasferito a Bardolino. Ne sono stati coinvolti il Centro salesiano San Giusto diretto da don Nicola e la parrocchia di Scalon gestita da don Giannantonio di cui don Carlo è stato vicario nelle parrocchie anche di Ca’ Cappello e Porto Levante. Il ricordo di lui è di stima e nostalgia per il suo lavoro come assistente spirtuale, tra l’altro nella Casa di cura a Contarina e insegnante nella scuola professionale e organizzatore di pellegrinaggi. Ora sono arrivati due nuovi (per Porto Viro) salesiani: don Leo Colcera nato a Lova nel 1947 e diventato prete nel 1975. Una vita di grande impegno tra Roma e accompagnatore di gruppi di universitari  in Brasile e missionario per 24 anni dedicandosi  agli  studenti di Università. Il suo impatto con l’ambiente: “Sono contento perché qui si respira il balsamo della pineta e si lavora in ampi spazi, io che in un certo senso, soffro di claustrofobia”. E’ arrivato anche don Danillo (sic!) Tomasella. Nato nel 1946 a san Biagio di Callalta ma si sente cittadino di Villorba dopo esservi vissuto dall’età di 3 anni. Una vita la sua da globtrotter  da Pordenone a Trieste, a Venezia, a Belluno, a Chioggia, a Santa Maria La Longa, seguendo i tossicodipendenti, a Mestre ed ora Porto Viro. In questi giorni si sono  fatti conoscere con le loro caratteristiche: aperti al dialogo e all’amicizia e pure con una buona predisposizione all’umorismo.

Francesco Ferro

Nuovi salesiani arrivati a Porto Viro nel settembre 2019: don Leo Colcera e don Danillo (sic!) Tomasella.