AZIONE CATTOLICA. TRE GIORNI DI FORMAZIONE ADULTI A CRESPANO DEL GRAPPA

Una Chiesa in ascolto

RIFLESSIONI E CONFRONTO SUL DIALOGO INTERGENERAZIONALE

Covolo-AC
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Dal 5 al 7 luglio si è svolta a Crespano del Grappa presso la Casa di Spiritualità Santa Maria del Covolo la Tre Giorni di formazione del settore Adulti dell’Azione Cattolica Diocesana sul tema: “Chiesa in ascolto: il Dialogo Intergenerazionale”. Hanno accompagnato alla riflessione e al confronto gli adulti e giovani partecipanti Michele Tridente, vicepresidente del Settore giovani A. C. nazionale, e don Andrea Dal Cin, assistente unitario A. C. del Triveneto. Già dalla traccia si desume che punti di riferimento sono stati, come ha spiegato nella presentazione il vice presidente diocesano Carmelo Genovese, il Sinodo dei Giovani, che si è svolto dal 3 al 28 ottobre 2018, e l’Esortazione Apostolica “Christus Vivit”. Nella Gaudium Et Spes (n° 4) si afferma: “È dovere permanente della Chiesa scrutare i “Segni dei tempi” e di interpretarli alla luce del Vangelo…”. I giovani sono i “Segni dei tempi” che il Sinodo ha coinvolto cercando di dare una risposta alle loro numerose domande. Se questo ascolto, se il dialogo e il mettersi in discussione continuerà ad essere presente nelle nostre comunità, la Chiesa potrà rinnovarsi e diventare quella Casa, così cara a papa Francesco, che si costruisce con gesti semplici, che è pronta all’ascolto, all’accoglienza, all’accompagnamento e al camminare insieme verso l’Uscita, altro desiderio di Francesco. Una Chiesa Casa e proprio a Loreto nella Casa della Vergine Maria il papa ha firmato la Christus Vivit. Da qui la necessità di un dialogo tra le diverse generazioni che lasci da parte pregiudizi e attivi un cammino nuovo e profondo. Il vicepresidente diocesano ha sottolineato come il dialogo e l’accompagnamento tra le diverse generazioni siano presenti nel DNA, nello Statuto e nel Progetto formativo dell’A C., dove i giovani non sono solo responsabili nel percorso di fede e di vita personale e dei ragazzi che seguono, ma anche si mettono insieme agli adulti in piena libertà nella progettualità delle varie attività e nelle decisioni da prendere. La vice presidente Daniela Lanzilao ha illustrato attraverso un power point la distanza che si è accumulata tra le generazioni e le differenti caratteristiche che le contraddistinguono. Abbiamo così i Senior (1945), i Baby Boomer (1945 – 1960), La Generazione X (1961- 1980), La Generazione Y (1981 – 1995) ed infine la Generazione Z (1995 ad oggi). Il progresso ha svuotato i luoghi di socialità spontanea, ha creato nuove discriminazioni, ha rivoluzionato le immagini determinando solitudine e indifferenza proprio nella Generazione Z.

Sono necessari, quindi, ascolto e dialogo per poter riprendere a camminare insieme.

Il vice presidente Settore Giovani dell’A.C. nazionale, Michele Tridente, ha insistito sull’importanza del dialogo tra generazioni per permettere ai giovani di avere delle radici che daranno loro la possibilità di camminare sicuri; però è necessario che ci sia qualcuno che li accompagni e che accettino di farsi accompagnare. Ha ricordato come il Papa faccia riferimento agli anziani che posseggono il valore della memoria, il cui racconto proietterà i giovani verso il futuro. Tridente ha voluto sottolineare la dinamica associativa, dove il dialogo tra le diverse generazioni permette un camminare insieme che è fatica, ma col quale si impara a formarsi. Ritornando al Sinodo, ha sottolineato come la prima settimana sia stata dedicata all’ascolto che è fondamentale nel sintonizzarsi e nel tradurre tutto in progetti.

Quindi ha introdotto il discernimento che porterà ciascuno ad assumersi in piena libertà la responsabilità, la quale è un servizio della vocazione. Quest’ultima non è già scritta e confezionata, ma si scrive insieme a Dio.

Gli adulti, persone mature nella fede, devono essere degli accompagnatori, che non devono trasmettere molti precetti, ma l’essenziale: “Cristo vive. Egli è la nostra speranza e la più bella giovinezza di questo mondo. Tutto ciò che Lui tocca diventa giovane, diventa nuovo, si riempie di vita (…) Lui vive e ti vuole vivo” (Christus Vivit). Si è rivolto poi all’Assemblea ponendo per la riflessione due domande: Cosa si aspettano i giovani? Cosa si aspettano gli adulti?

È seguito un dibattito molto vivo e articolato.

Sabato 6 luglio, alla presenza dei giovani di Loreo e San Martino, don Andrea Dal Cin, assistente unitario della delegazione Triveneto AC, ha approfondito la Christus Vivit evidenziando le domande dei giovani e le risposte che gli adulti sono chiamati a dare. Ha introdotto brevemente il documento soffermandosi su alcuni capitoli dell’Esortazione Apostolica e illustrando il Kerigma da annunciare ai giovani attraverso tre grandi verità: “Dio ti ama, Cristo ti salva, Egli vive, nell’opera continua dello Spirito Santo che suggella questo agire di Dio nella nostra vita”. Con un Gesù vivo, la giovinezza è il tempo dell’estasi: con l’entusiasmo di uscire da sé stesso per cercare il bene degli altri, fino a dare la vita, fino a costruire “l’amicizia sociale: cercare, cioè, insieme a tutti i giovani il bene comune”. È proprio l’amicizia sociale a spingere i giovani alla condivisione con gli adulti e gli anziani. Si è soffermato anche su vocazione e discernimento perché i giovani tirino fuori “il meglio di loro stessi per la gloria di Dio e per il bene degli altri”. Dopo un piccolo approfondimento biblico, don Andrea ha evidenziato le domande dei giovani… quelle di sempre e quelle nuove. È seguito il lavoro di gruppo, che ha visto l’assemblea dividersi in quattro isole dove ogni partecipante svolgeva un lavoro personale scegliendo tra gli alberi proposti attraverso delle schede quello che rappresentava ciò che avrebbe voluto trasmettere ai giovani nel dialogo. In un secondo momento ogni isola doveva trovare una possibile risposta a tre domande tra quelle che i giovani propongono agli adulti. Tutto il lavoro di gruppo è stato riportato in assemblea e numerosi sono stati gli interventi. La conclusione della Tre Giorni è avvenuta domenica mattina dopo la celebrazione della Santa Messa presso il Santuario della Madonna del Covolo. La presidente diocesana Bianca Rosa Boccato ha fatto una sintesi delle varie relazioni e sottolineato degli spunti su cui l’AC dovrà lavorare.

C.Genovese