PARROCCHIA DI DONZELLA

Festa della solidarietà

Tutta la comunità unita nell’attenzione agli ultimi. La presenza del vescovo Cesare

Vescovo-Cesare-a-Donzella
Facebooktwitterpinterestmail

Ogni anno, ormai dal 2006, la comunità parrocchiale di Donzella celebra la Festa della Solidarietà.

Una domenica dove tutti – comunità civile, parrocchia, famiglie – mettono al centro la persona, soprattutto chi maggiormente rischia di restare ai margini a motivo di età, salute e debolezze varie. Per questo sono state invitate le associazioni che nel territorio di Porto Tolle operano a favore di chi ha maggiormente bisogno di mani e cuori generosi. Non solo chi opera attraverso associazioni, ma anche quanti nel loro piccolo, in maniera privata, nel nascondimento, operano gratuitamente per la cura di persone, ambienti; è quello che direbbe papa Francesco parlando di “santità della porta accanto”.

Questa 13ª edizione è stata impreziosita dalla presenza di un ospite d’eccezione: il vescovo di origine clodiense mons. Cesare Bonivento, missionario del Pime, per 27 anni Vescovo della Diocesi di Vanimo in Papua Nuova Guinea nel continente dell’Oceania (nella foto in alto con la corale e il gruppo organizzativo).

Nell’omelia il presule ha sviluppato in maniera precisa un semplice pensiero ricavato dalla Liturgia della Parola, contestualizzata per l’occasione. Solidarietà è il nuovo nome della carità cristiana. Essa infatti si fonda sul comandamento del Signore: “Ogni volta che l’avrete fatto al più piccolo dei miei fratelli, l’avete fatto a me”.

Egli ha esortato a continuare e ad allargare il raggio della solidarietà, naturalmente secondo la possibilità di ognuno. Inoltre ha ricordato che il volontariato raggiunge situazioni e luoghi impensabili: non solo ammalati, anziani, ma oggi molte situazioni border line, oltre a migranti e carcerati. Egli ha riconosciuto che non tutti possono dedicarsi a “solidarietà specifiche”, e così la solidarietà si può fare anche senza grandi azioni, come ha raccomandato S. Francesco ai suoi frati in partenza per il Marocco.

Mons. Bonivento ha quindi affermato che si può essere solidali in due modi. Facendo riferimento al brano dell’adultera, ha detto che il primo modo è aiutare le famiglie in difficoltà spirituale. Occorre aiutare a santificare il matrimonio, salvandolo a tutti i costi, perché il bene della società sta nell’unità della famiglia.

Il secondo modo invece è pregare per le vocazioni sacerdotali e religiose. Infatti in una società che dà tantissima attenzione al bene materiale, il sacerdote può aiutare ad avere l’attenzione ai beni spirituali. Pertanto ha indicato la via della preghiera, come “assolutamente necessaria, la più semplice e la più importante forma di solidarietà”.

La celebrazione si è conclusa con la preghiera per l’esposizione alla pubblica venerazione di un’immagine della fondatrice delle suore Cistercensi della Carità, la venerabile Madre Claudia De Angelis, presenti a Donzella dal 1954 (nella foto qui sopra).

Il brano evangelico della 5ª domenica di quaresima ci ha ricordato che, come sottolinea papa Francesco, “Carità e misericordia sono l’essere e l’agire di Dio”.

Nel cammino verso la Pasqua chiediamo di crescere nel riconoscimento dell’agire di Dio e di portare la sua presenza nel mondo.

 (Consiglio pastorale di Donzella)