RIFLETTENDO SUL VANGELO - V DOMENICA DI QUARESIMA – ANNO C

Un perdono che apre al futuro

LETTURE:  Is 43,16-21; Sal 125; Fil 3,8-14; Gv 8,1-11

(Gv 8,1-11) Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei.
Facebooktwitterpinterestmail

Abbiamo ancora, penso, ben presente la pagina commovente della parabola del Padre misericordioso della liturgia di domenica scorsa: era una parabola con cui il Signore ci esortava a credere nella infinita misericordia del Padre celeste e a lasciarci riconciliare con Lui per vivere nella pace vera.

Oggi, il vangelo di Giovanni (Gv 8, 1-11), narra l’episodio della donna adultera. Il racconto ci pone di fronte al dramma del peccato e della legge che giudica il peccato indicando una irrevocabile condanna. Al di là della fede o del pentimento della donna, l’evangelista Giovanni vuole mettere in evidenza come Gesù rifiuti sempre la morte del peccatore, anzi desidera ardentemente che si converta e viva. Una conversione che nasce dal perdono e dalla salvezza gratuitamente offerti da Dio all’uomo. Possiamo ben dire che il messaggio del vangelo di questa quinta domenica di Quaresima si riassume proprio in una frase del profeta Ezechiele: “Non voglio la morte del peccatore, ma che il peccatore si converta e viva” (Ez 33,11).

La pagina evangelica odierna costituisce un pressante invito a meditare sulla misericordia di Dio narrata da Gesù Cristo in mezzo agli uomini: la misericordia, capace di ricreare l’uomo e di riaprire un futuro a chi non ha più alcuna speranza, può spingerci alla conversione dei nostri pensieri e delle nostre azioni. È mediante il perdono concesso da Gesù alla donna sorpresa in adulterio che Dio si rivela come colui che ama la vita e vuole la felicità dei suoi figli, fino al punto di opporsi a coloro che, appellandosi alla sua parola, vogliono ergersi a giudici spietati dei loro fratelli. Il testo che leggiamo nel quarto Vangelo realizza in pieno, come dicevo poc’anzi, la parabola narrataci da San Luca: quello che Gesù ha narrato nella storia del Padre misericordioso lo ha realizzato davvero con questa donna adultera.

Cari amici, ormai il nostro itinerario quaresimale si sta concludendo. Domenica prossima dovremo essere pronti ad entrare con Gesù nella sua Passione… Tuttavia la liturgia ci fa ancora sostare per donarci delle parole che, entrando in noi, ci portino tutta la dolcezza e le esigenze del grande annuncio della misericordia sovrabbondante di Dio nei nostri confronti.

Nell’episodio della peccatrice adultera c’è, tuttavia, il tranello che i farisei e gli scribi tendono a Gesù, ricordando la chiarezza della legge: una donna che va con un altro uomo non merita pietà. Quello che ha fatto è grave: ha tradito la sua famiglia, suo marito, i suoi figli. Deve essere lapidata: perché davanti al male non ci possono essere mezze misure.

Gesù, però, lancia il suo avvertimento: “Chi di voi è senza peccato getti per primo la pietra contro di lei” (v. 7). E uno alla volta, annota l’evangelista, se ne vanno tutti, cominciando dai più anziani. Restano lì la donna e Gesù. Sant’Agostino commenta: la “misera” e la “misericordia”.

Ecco allora che in questo racconto percepiamo qualcosa di stupendo e di meraviglioso da imprimere nel nostro cuore per vivere sempre più una fede matura ed autenticamente evangelica: Gesù perdona la donna senza chiederle prima il pentimento. È solo un perdono così che genera il pentimento; solo un perdono così è creatore e liberante; solo un perdono così apre innanzi al peccatore la via di un nuovo futuro, che rende capaci di scegliere, nella libertà, di amare di più e di non peccare più.

Avviciniamoci alla Grande Settimana, la Settimana Santa con il vivo desiderio di essere inondati dalla misericordia e dal perdono di Colui che non è venuto per condannare ma per salvare e di andare anche noi, per le strade della vita, con il fermo proposito di non peccare più.

don Danilo Marin