QUARESIMA - TERZA DOMENICA

La strada della misericordia

Itinerario liturgico-catechetico-caritativo per le comunità della diocesi (III)

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La conversione che la Parola di Dio ci chiede è un vero e proprio cambio di rotta: rimanere con Dio nella strada della misericordia; questa è la strada nuova che Egli apre nel deserto per il suo popolo. Rimanere con Dio nella sua misericordia significa rimanere con le radici della propria vita immersi nell’Amore che genera vita sempre, Amore che vince la corruzione del peccato e della morte e che trasforma il mondo e la creazione. Papa Francesco ci ricorda nel suo messaggio: “Tutta la creazione è chiamata, insieme a noi, a uscire «dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio» (Rm 8,21). La Quaresima è segno sacramentale di questa conversione. Essa chiama i cristiani a incarnare più intensamente e concretamente il mistero pasquale nella loro vita personale, familiare e sociale, in particolare attraverso il digiuno, la preghiera e l’elemosina.”

Incarnare il mistero pasquale significa specchiare l’immagine di Cristo rimanendo a con-tatto con Lui e attraverso di Lui con il Padre. Il tatto è il terzo senso fisico coinvolto nella nostra trasfigurazione in figli di Dio, che con la vita gli rendono lode. Nella liturgia della Parola, Dio invita Mosè a togliersi i sandali perché il suolo che i suoi piedi toccano è santo. Dio invita Mosè a un con-tatto forte con la sua presenza. Ricordiamo come nel vangelo Gesù stesso tocchi o sia toccato perché gli ammalati siano guariti. Nella parabola, di questa domenica, il padrone del fico vuole tagliarlo, mentre l’agricoltore propone di avere ancora un po’ di pazienza, quasi a dire che ci vuole tatto perché la vita nuova porti frutti. Proviamo a porci di fronte a Dio, simboleggiato nel roveto ardente e raffigurato nella persona dell’agricoltore che scava e concima: Lui è lì ancora alla nostra porta e bussa; come ci troverà?

Siamo invitati a vegliare su noi stessi perché non è necessario essere indemoniati per allontanarsi da Dio e dai fratelli. Per rimanere orientati a questi due punti di riferimento apriamo il nostro cuore alla condivisione in un gesto concreto di carità perché altri nostri fratelli possano trovare dignità e sperimentare la misericordia del Signore.

don Simone Zocca