VISITA PASTORALE NEL VICARIATO DI CAVARZERE

Grazia, luce, confronto

Il vescovo Adriano indica le linee del suo itinerario nel territorio

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Visita pastorale di “Grazia, luce e confronto nel cammino alla sequela di Cristo”. Queste le tre direttrici consegnate dal vescovo Adriano alle comunità cristiane del vicariato di Cavarzere, domenica 13 gennaio all’apertura della Visita canonica. È alla luce di questi punti cardinali che dovrà maturare un rinnovato slancio nell’annuncio della fede e nella condivisione della Parola. Un messaggio di augurio, per un cammino costruttivo, che mons. Tessarollo ha voluto affidare ai fedeli, con le parole di San Paolo, scritte nella Seconda lettera a Timoteo. Solo se al centro della vita di ciascuno e della comunità c’è la Parola di Dio, allora vi sarà un vero cammino di fede, capace di superare le difficoltà e le divisioni. In questo si sostanzia l’esigenza di guardare oltre al particolare campanilistico, per un progetto di Chiesa capace di essere concretamente cattolica. Solo la sequela del Vangelo può rimettere al centro il Cristo, così come aveva fatto il Battista, indicando uno più grande di lui. “La Visita del vescovo è anche discernimento – ha detto Tessarollo – una verifica di come le comunità camminano e il Vangelo è il punto di riferimento del nostro andare. Non si tratta solo di una valutazione, ma anche di uno strumento che ci indica come ricominciare”. L’annuncio richiede, in primo luogo, di vivere concretamente la Parola, che si condivide con gli altri; vivere il Vangelo vuol dire anche fare i conti con i propri limiti e le proprie incoerenze, inoltre il messaggio non sempre viene accolto e condiviso. “Forse ci ritiriamo troppo presto. Preferiamo ascoltare quello che ci compiace, quelle che Paolo chiama fiabe, e non la verità del Vangelo. Non dobbiamo smettere di perseverare, di esortare, di intraprendere ogni volta la via dell’amore, perché questo è il nostro ministero”, ha detto il vescovo.

Un invito alla speranza e alla perseveranza per sognare con gli occhi della fede e per alzare lo sguardo al di là delle fatiche.

Un appello a lasciare che la Grazia possa illuminare quanti sono impegnati nell’annuncio, affinché ciascuno adempia alla missione del proprio ministero e non lo lasci incompiuto.

Filippo Greggio