Natale 2018

GLI AUGURI DEL VESCOVO

Sacra-Famiglia
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Carissimi cristiani e uomini tutti ‘amati dal Signore’ che vivete nella porzione di Chiesa e di territorio ecclesiasticamente definito come ‘Diocesi di Chioggia’,

Vi rivolgo quest’anno gli AUGURI NATALIZI con le parole di un libro particolare della Bibbia, il Libro del Siracide:

“Ci conceda  il Signore la gioia del cuore e ci sia pace nei nostri giorni ora e sempre.

La sua misericordia resti fedelmente con noi e ci riscatti nei nostri giorni” (Sir 50.23).

Viviamo un tempo in cui prevalgono le notizie di scontento, di delusione, di mancanza di speranza, di depressione. Sembrano essere scontenti, pur per ragioni diverse, sia ricchi che poveri, sia i sani che i malati. I primi perché vorrebbero avere sempre di più e per paura di perdere la salute, i secondi perché mancano di molte cose e della salute. Il Natale Cristiano ci invita ad allargare gli orizzonti per trovare la vera Speranza e a innalzare lo sguardo per non rinchiuderci nella delusione e nella depressione e trovare la Luce.

“Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima”(Mt 2,10). I Magi, ricchi dei doni che portavano con sé, furono improvvisamente in affanno quando scomparve quella Luce che li guidava. Si trovarono come sperduti, senza più una meta, eppure tenevano con sé i loro ricchi e pregevoli doni. Tanti consulti umani ottennero per loro piccoli risultati, accolti i quali, ricomparve quella Stella, quella Luce, che sola poteva guidarli alla meta del loro viaggio, per noi il viaggio della vita. L’avere ritrovato il senso e la via del loro viaggiare li riempì di “una grandissima gioia”, la gioia del cuore, cioè quella gioia interiore che nessuna ricchezza può dare e nessuna povertà può togliere.

Viviamo pure un tempo in cui le tensioni, le contrapposizioni, le divisioni, le inimicizie e violenze rumoreggiano e riempiono i nostri orecchi e pensieri più dei pensieri e dei desideri di pace:

“Ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo… Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini amati dal Signore” (Lc 2,10.14).

Quel Bambino che contempliamo nella culla di Betlemme ci ricorda che non ci può essere vera e duratura gioia se non lo è per tutti e che non vi può essere vera e duratura pace sulla terra se non nasce dal riconoscimento che ogni uomo è amato dal Signore e come tale deve essere amato anche dagli uomini. Quel Bambino è la stessa Misericordia fedele di Dio con noi, fatta carne e divenuta prezzo del nostro riscatto, della nostra liberazione dal male, dal vero male, quello che chiamiamo peccato, quello che ci rende schiavi di ogni egoismo, inimicizie, discordie, gelosie, dissensi, divisioni, invidie… (cfr. Gal 5,20) e che, allontanandoci da Dio, è la vera nostra morte. La sua fedele Misericordia scesa tra di noi riscatti la nostra vita da quella schiavitù mortale e ci porti la libertà di vivere del frutto dello Spirito che è fede in Dio e amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza verso ogni uomo (cfr. Gal 5,22).

Buona Natale a tutti e una preghiera per ciascuno.

+ Adriano Tessarollo