VISITA PASTORALE NELL’U.P. DI CA’ TIEPOLO

Una presenza e una parola accolte e gradite da tutti

I numerosi incontri con il vescovo Adriano dal 20 ottobre al 2 novembre

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Nella giornata del 24 ottobre abbiamo vissuto l’abituale incontro settimanale con tutti gli animatori dell’U.P. di Ca’ Tiepolo, Donzella, Ivica S. Giulia, Oca Marina e Gorino Sullam con l’eccezionale partecipazione del nostro Vescovo Adriano. Lo stile è stato quello giovanile: uno spritz in bar come facciamo noi giovani e quindi una cena a buffet in patronato per avvicinarci di più al Vescovo. Abbiamo vissuto alcune ore di condivisione, cercando di rispondere alle domande da lui poste, mirate a suscitare interesse e curiosità da parte di tutti i giovani che hanno accolto a braccia aperte le proposte fatte. I ragazzi sono invitati a vivere tutti i giorni la Chiesa e non a frequentarla soltanto passivamente e l’attività parrocchiale rappresenta un lampante esempio di fede e un modo considerevole di fare gruppo. Il Vescovo si è preoccupato del nostro futuro e anche dei valori che abbiamo e di quali valori ci aiutano a porre le basi del nostro futuro. La serata si è conclusa con un momento di preghiera e un saluto caloroso alla prossima occasione. Caterina

 

Il Vescovo ha incontrato i consigli pastorali e degli affari economici di tutte le parrocchie riunite; ognuno si è presentato e, tra tutti, un signore ha pronunciato una frase che mi ha molto colpito. Sorridendo ha detto: “come facciamo le faccende a casa, le facciamo anche in chiesa, perché anche quella è la nostra casa”. Ed è proprio questo il punto, lo sforzo che assieme dobbiamo compiere, cioè sensibilizzare affinché tutti sentano la chiesa come una casa. È emerso il fatto che, malgrado le difficoltà dovute alla vastità del territorio, l’esperienza di questi primi anni di “unità” è positiva, soprattutto tra le parrocchie più piccole, nelle quali le persone sono sempre pronte a darsi ‘man forte’. Anche la parte finanziaria è stata affrontata. Ci rendiamo conto che le entrate non aumentano, ma crescono le spese ordinarie. Sarebbe necessaria una maggior generosità da parte di tutti. Forse sarebbe opportuno rendere maggiormente partecipi i parrocchiani di come vengano investite le entrate, anche rendendoli più partecipi del resoconto economico. È sorto spontaneo quindi chiedere al Vescovo come mantenere in ordine le chiese, specie quando risultano necessari dei lavori di straordinaria manutenzione. Pur con un susseguirsi di battute, il Vescovo ha ben espresso le difficoltà che si incontrano durante i lavori di restauro, le molteplici spese necessarie alla costante manutenzione degli immobili di proprietà della diocesi e le poche risorse economiche. Una piacevolissima sorpresa è arrivata dal Vescovo: per agevolare gli spostamenti dei parrocchiani si è impegnato a contribuire per l’acquisto di un nuovo pulmino. La mia impressione è che purtroppo le parrocchie più grandi fatichino a sentirsi parte di un’unica Unità Pastorale. Dovrebbe essere naturale spostarsi di chiesa in chiesa, per partecipare all’Eucaristia, per animare con i canti o semplicemente per dare una mano per le pulizie. Servirebbero certamente più volontari, sicuramente più giovani, ma le nuove e vecchie generazioni sapranno condividere idee e progetti? Le comunità Agesci e Masci riusciranno a divulgare il concetto di comunità anche all’esterno delle loro? Il consiglio degli affari economici saprà promuovere nell’intera comunità una maggiore consapevolezza sull’importanza di ogni singolo contributo, saprà essere pronto a ‘metterci la faccia’? Monica

 

Sabato 27 in occasione dell’apertura del nuovo anno scout il Vescovo ha voluto essere presente durante le attività. Il tema della giornata era “il sogno”: siamo partiti ricordando la figura di Salomone, il suo sogno e la sua umiltà nel chiedere a Dio non ricchezza e potere ma la capacità di avere un cuore saggio che possa discernere il bene dal male, così che possa adempiere al suo ruolo di sovrano nel miglior modo possibile. Il Vescovo ci ha guidati nell’approfondire questa pagina della Bibbia in maniera molto chiara, semplice e rapportata al nostro quotidiano coinvolgendo tutti. Abbiamo poi sviluppato i concetti con momenti di riflessione alternati a giochi per “conquistare” le parole chiave che mons. Adriano ci ha poi aiutati a metter in ordine: a partire dalla parola Fede dei più piccoli fino ad arrivare alla Responsabilità, Fiducia, dei più grandi… soffermandosi sul concetto di non sopravvalutarsi, ossia di fidarsi soltanto delle proprie capacità ritenendoci migliori degli altri. Dopo la celebrazione della S. Messa, la giornata si è conclusa con la cerimonia dei “passaggi”, cioè i ragazzi che all’interno del Gruppo Scout concludono il loro percorso in una branca per spostarsi in quella successiva (in base all’età) e una cena conviviale preparata dal gruppo M.a.s.c.i. (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani) che è stata anche l’occasione per dialogare su quelle che sono le problematiche legate all’educazione dei ragazzi, per dare a loro una proposta concreta di Fede e Cammino con Gesù. Durante la cena abbiamo consegnato al Vescovo una copia del Progetto Educativo che svilupperemo a partire da quest’anno e per i prossimi due di attività. Di certo questa giornata ci ha dato la possibilità di arricchirci e metterci in discussione, è stato importante condividere così da vicino con il Vescovo concetti che fanno parte del quotidiano della vita ma che spesso purtroppo dimentichiamo o su cui sorvoliamo. È stato bello vedere una figura come quella del Vescovo che si è messa in gioco con noi, i ragazzi hanno avuto un’occasione unica e importante. Lui è riuscito con grande capacità a calamitare la loro attenzione nello spiegare con molta semplicità il racconto biblico (che a volte ci sembra incomprensibile) come se fosse qualcosa che normalmente accade nel cammino della vita. Lo ringraziamo di cuore per questa preziosa pagina di scuola di vita. Antonella

 

Siamo una coppia, sposati da quasi 25 anni, di S. Giulia. Ci ha sorpreso la visita del nostro vescovo: non era mai successo di mangiare, passeggiare e parlare della nostra vita, come normali amici. Ci ha commosso sentirlo raccontare della sua famiglia e siamo grati a Dio di averci regalato questo momento, seppur breve, insieme a lui. Grazie davvero per questa opportunità! Davide e Arianna

 

Domenica 28 ottobre abbiamo avuto la gioia di avere con noi a Oca il vescovo Adriano. È stato un momento di grande gioia! L’avevamo preparato da tempo, almeno un anno. Cosa possiamo organizzare perché più gente possibile possa avere l’opportunità di incontrare il nostro Pastore che viene a trovarci per… confermarci nella Fede? È stato un bel percorso, ben articolato che ha impegnato ogni settore di vita del nostro paese. Quello che ci rimarrà nel cuore è proprio la Gioia. Gioia di vivere in comunione con la Comunità parrocchiale e vicariale il cammino di fede del nostro essere cristiano con tutte le difficoltà ed incertezze ma anche con la condivisione e l’aiuto fraterno. Era presente il nostro sindaco Francesco Siviero che ha sottolineato il fatto che, presentando il nostro territorio al Vescovo, abbiamo riscoperto la bellezza di dove viviamo ogni giorno e l’importanza di allargare il nostro sguardo all’idea dell’Unità Pastorale più come opportunità da cogliere che non necessità da accettare… Confermati nella fede, camminiamo con forza e coraggio senza perdere mai la Speranza. Maura e Mauro

 

Mercoledì 24 ottobre abbiamo avuto a pranzo a casa nostra, a Oca, il nostro Vescovo e i nostri don. Mentre mangiavamo si scherzava, si rideva e sono volate due ore veramente piacevoli. Si è accennato che già il vescovo Sennen, altri preti e missionari sono passati per casa nostra e hanno lasciato nella nostra famiglia un segno di consolazione e forza per guardare avanti. Al momento dei saluti ho pensato ad una frase: chissà se fossimo nati al tempo di Gesù, se lui si sarebbe fermato a casa nostra! Senza presunzione penso proprio di sì, perché anche adesso è entrato nella nostra casa attraverso incontri e persone. Grazie al Signore per il nostro Vescovo Adriano, per i nostri preti e per le nostre comunità, che ci fanno stare bene insieme. Licia e Alfonso

 

 

Un Vescovo a trazione famigliare

Il titolo dice il tutto di quello che è stata la Visita Pastorale del vescovo Adriano alle nostre comunità, ma in particolare al nostro piccolo presbiterio. Una visita di un padre che entra nella quotidianità di quella che è la vita della gente ma anche di noi sacerdoti. Infatti sono state molte le occasioni, a pranzo, a cena o anche nel dopo cena, di dialogo e di confronto, dove con molta libertà si dialogava e ci si confrontava anche per il futuro di questo nostro territorio. Un dialogo sereno ma anche proficuo, dove il Vescovo come padre ci ha aiutato a guardare con occhi nuovi la nostra realtà ma anche il nostro ministero di sacerdoti, e dove lui stesso in queste due settimane ha potuto conoscerla di più attraverso la visita e anche attraverso i nostri racconti. Sono state due settimane intense ma che, allo stesso tempo, ci hanno aiutato a vedere la paternità del Vescovo e il bene che vuole ai suoi preti. Ecco un Vescovo formato famiglia, perché è entrato nella nostra fraternità di preti, nel condividere le gioie e le fatiche di ogni giorno, come un padre, che quando c’è bisogno ti dà una tirata di orecchie, ma per aiutarti a crescere. È stato un dono grande per il nostro piccolo presbiterio dell’Unita Pastorale, per dare sempre il meglio di noi, per diventare in questa nostra realtà segno reale di Cristo che cammina in mezzo alla gente. Grazie, Vescovo Adriano, del suo vivere la semplicità della nostra vita quotidiana e delle sue parole che ogni giorno ci hanno fatto sentire tutto il suo affetto per noi.   d. Matteo

 

Un vescovo a quattro ruote!

Durante l’assemblea di apertura della visita pastorale, un video girato da un drone ha mostrato dall’alto tutto il nostro territorio. Porto Tolle, come è noto, è il secondo comune più esteso del Veneto e uno dei nostri desideri era che il vescovo riuscisse a vedere le fisionomie delle varie frazioni. Sono quasi 600 i km che il Vescovo ha percorso in questi 13 giorni. Non c’è stato angolo, rione in cui non siamo passati. Si è reso così conto di cosa vuol dire fare unità pastorale in questo territorio, cosa vuol dire essere vincolati dalle distanze e dalla presenza del grande fiume che, come unisce, a volte può anche dividere. I lunghi viaggi sono stati occasione per lui di ammirare la nostra campagna, conoscere le aziende agricole. Lui, come grande appassionato di agricoltura e in particolare di ulivi, quante volte ha sospirato “verrei ad abitare qui e farei una piantagione di ulivi!”. È stato bello anche utilizzare quel tempo per dialogare, per fargli conoscere la storia del territorio, pensare e cercare di vedere un futuro per i piccoli paesi. Abbiamo visto un Vescovo instancabile. Un grazie speciale per la disponibilità che ha dimostrato, per la volontà di dare il maggior tempo possibile perché tanti potessero incontrarlo, per la pazienza che ha dimostrato assieme all’esercizio della carità pastorale che è a fondamento della spiritualità presbiterale d. Yacopo

 

 

Il Vescovo Adriano, segno di una Chiesa in uscita

Per quasi due settimane il Vescovo è rimasto fra noi. Celebrazioni eucaristiche, riunioni con le varie realtà ecclesiali e laiche, tante visite personali a famiglie, anziani e ammalati: un intreccio di relazioni che hanno cadenzato intensamente le giornate. Parole e gesti che il Vescovo ha offerto con semplicità e profondità con il desiderio di essere presenza di pace e consolazione.

Particolarmente intense e significative sono state le visite alle famiglie, dove abbiamo incontrato situazioni di gioia e di sofferenza, sempre accolte e benedette da lui che si è fatto uno con tutti, offrendo parole di incoraggiamento illuminate dalla fede. Anche varie aziende e luoghi di lavoro hanno beneficiato della sua presenza e del suo interessamento sull’andamento delle attività lavorative. Per tutti una preghiera e una benedizione. Nessuno ha vissuto l’imbarazzo di accogliere un vescovo ma solo la gratitudine di aver incontrato un padre e un pastore.

Ci auguriamo che questo suo passaggio tra di noi non rimanga solo un bel ricordo, ma soprattutto un “aperitivo” (come lui lo ha definito) che dia avvio ad una crescita sempre più vera e autentica della nostra fede e del nostro impegno a seguire il Signore e a servirlo nella sua Chiesa.  d. Stefano