COMMENTANDO...

Gatta frettolosa fa i gattini ciechi…

vescovo tessarollo
Facebooktwitterpinterestmail

Sognare si può. Ma di sogni non si vive, anche se i sogni, non quelli notturni, rivelano le aspirazioni, i desideri e le attese. I sogni possono anche rivelarsi un inganno se non conciliano aspirazioni, desideri e attese con la realtà. Molti stanno vivendo in attesa che alcuni sogni trovino realizzazione da parte dell’attuale Governo. Le opposizioni che hanno governato fino a ieri dicono che si tratta di illusioni.

Anzi, dicono di più: si tratta di provvedimenti deleteri per tutti. E tutti coloro che sono ancora ‘in sella’ in Europa, danno certo man forte a chi sostiene che certi sogni che hanno portato a scegliere l’alternativa di Governo gli Italiani, sono chimere e portano rovina.

Ma chi ha votato per i partiti al governo attende di vedere cosa ne sarà delle promesse fatte e se esse saranno realizzate. Coloro che sono stati disarcionati si arrabattano per vedere come, quando e se potranno ancora ritornare in sella. Il loro lavoro è su due fronti, quello interno e quello esterno. Sul fronte interno si cerca di rifarsi un “look” che appaia almeno superficialmente “nuovo”, presentando persone e nomi nuovi o seminuovi o addirittura vecchissimi, ma più o meno con lo stesso pensiero di prima, senza alcuna attraente novità.

Sul fronte esterno invece la battaglia si svolge sul campo sia della critica alle proposte governative sia sulla squalifica delle due forze politiche ora al governo, magari evocando fantasmi e movimentando la piazza.

Azioni non certamente nuove, che fanno parte del “déjà vu”, come dicono i Francesi. Contemporaneamente i nuovi governanti si rendono conto che per governare non basta realizzare qualche promessa ma occorre affrontare la grande complessità della macchina governativa, legislativa, economica nazionale e internazionale.

C’è anche una grande complessità di lobby, di gruppi di potere, di pensieri culturali, politici ed economici che premono alle loro spalle e dalle quali dipende l’innalzarsi o l’abbassarsi dell’asticella dei sondaggi a loro favore o meno. E scoprono che intervenire ‘immediatamente’ non è poi così facile come si vorrebbe (vedi Genova, grandi opere pubbliche, Alitalia, reddito, legge Fornero, immigrati, riduzione tasse, ecc.). E allora bisogna prevedere tempi più lunghi, trovare accordi interni ed esterni, confrontarsi con l’apparato burocratico di governo centrale, regionale, comunale, di Enti, ecc. Se poi si avvicina una consultazione elettorale, locale, nazionale o europea, allora alla logica della funzionalità e realizzabilità delle scelte politiche ed economiche si sostituiscono le scelte e le proposte propagandistiche e antagoniste con la ricerca di nomi ‘specchietto’ o ‘porta-voti’. E l’attività del migliaio di eletti nelle due Camere sembra passare in secondo piano rispetto all’attivismo di partiti e più ancora di singoli leader.

E il servizio pubblico di informazione? Cosa fa conoscere, cosa sottolinea e accentua e cosa tace? E il cittadino medio come si informa, che idea reale riesce a farsi, come può orientarsi su chi e cosa scegliere? In questa complessità sarà portato a orientarsi verso chi favorisce uno o l’altro punto che a lui più interessa, lasciando ad altri il giudizio sulla complessa globalità dell’azione governativa e del bene comune.

+ Adriano Tessarollo