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E’ iniziato il “Sinodo dei giovani”

vescovo-san-domenico
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Dal 3 al 28 ottobre si sta svolgendo a Roma il Sinodo del Giovani. Quando si è giovani si pensa ad un progetto di vita, si valuta quali scelte fare, scelte importanti per la vita. E non dovrebbero essere scelte che cadono addosso ai giovani, ma scelte pensate e valutate in base a quanto, inscritto dentro ciascuno, gradualmente si manifesta in tanti segni, tendenze, desideri profondi, inclinazioni e anche consigli e valutazioni di chi segue la loro crescita. Ecco il perché del titolo del Sinodo: “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. La fede ha proprio niente da dire ai giovani e alla loro scelta di vita? La sapienza del Vangelo, lo Spirito di Dio che abita nel cuore di ciascuno non avranno qualche ‘lume’ per illuminare le loro scelte? Ecco perché vengono indicate e prese in considerazione tre azioni espresse dai tre verbi: “Riconoscere, Interpretare, Scegliere”. – Riconoscere. È la complessa fatica e gioia di comprendere la realtà di se stessi e la realtà che ci circonda, con tutti gli attuali aspetti positivi, gli aspetti ‘critici’, quelli affascinanti e quelli ingannevoli. Guardare alla situazione presente per poter vivere e operare in essa senza farsi da essa travolgere o omologare, annientando il ‘proprio’ di ciascuno, ma mettendolo a servizio del bene di tutti. Valutare come affrontare i nuovi rapporti intergenerazionali, il mondo digitale, il mondo del lavoro, le tante povertà ed esclusioni sociali senza esserne vittime, come rispondere alla domanda di senso della propria esistenza, come metterla a frutto al meglio, come rispondere alle domande di giustizia e di fraternità. Dunque un invito ad aprire gli occhi su se stessi e sul mondo! – Interpretare. La realtà è più grande dell’idea che ce ne facciamo ciascuno. Ecco dunque la necessità di valutare la complessità del sé e del mondo a cui il giovane si apre, andando oltre il frammento che ciascuno riesce a cogliere per inserire quel frammento nella visione globale che gradualmente si dischiude al giovane. Mettere a confronto gli orientamenti di vita che vengono proposti e che si vedono ‘vissuti’ da altri. Intuire e delineare una strada, una ‘vocazione’ nella quale realizzare il senso della vita, sperimentare la gioia duratura senza farsi travolgere dal piacere passeggero, costruire l’amore bello e affidabile in esperienze di autentica vita umana, scoprire l’orizzonte e il respiro ampio della vita spirituale attraverso esperienze che il tempo della giovinezza ci può offrire. Dunque un invito a ‘uscire’ dai propri schemi per valutare alla luce dei molti stimoli che la vita offre!    – Scegliere. Arriva poi anche il tempo delle scelte, delle decisioni, di imboccare una strada tra le tante possibili, anche quelle devianti. Non si può sempre ‘rimandare’, cercare ‘evasioni’! La scuola, l’università, il lavoro, l’impegno sociale, politico, la scelta religiosa, la visione della famiglia, l’orientamento educativo, lo stile di vita: è questa la gioia e la fatica del tempo della giovinezza! Dunque invito a non procrastinare le scelte, a non vivere di ‘non scelte’, a non lasciarci portare da ogni vento o da ogni corrente…! Ecco il processo che chiamiamo ‘discernimento vocazionale’, nel quale ogni giovane è ‘ingaggiato’ dalla vita e al quale nessuno può sottrarsi senza rischiare il ‘qualunquismo inconcludente e insoddisfatto’ che poi porta alle deviazioni di ogni genere.

+ Adriano