SGUARDO PASTORALE

Una Parola per noi

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Si, con la “P” maiuscola. È infatti la Parola che Dio stesso ci rivolge. In questa domenica che il Papa ha voluto dedicata alla Bibbia, ce lo ricordiamo.

Quanti interrogativi ci assillano, a quante questioni vorremmo poter trovare una risposta! Qual è lo scopo della vita? Da dove veniamo? Che cosa succede dopo la morte? Perché il mondo è pieno di male? Perché devo lottare per fare il bene? Solo l’Autore della vita può darci una risposta, ed Egli lo fa attraverso la Scrittura. Oltre a rispondere a queste “grandi” domande, la Bibbia ci dà moltissimi consigli pratici sulle scelte da fare, i criteri da adottare, i valori da preferire. Che cosa importa davvero nella vita? Come posso vivere in modo da non avere rimpianti? Che cosa devo cercare in un compagno o in una compagna? Come posso costruire una vita coniugale riuscita? Come posso essere un buon amico, una buona amica? Come posso essere un bravo genitore? Che cos’è il successo e come faccio a raggiungerlo? Come faccio a cambiare? Come posso piacere a Dio? Come posso ottenere il perdono? Come posso affrontare vittoriosamente le circostanze brutte e gli eventi negativi della vita?

Mi capita spesso di discutere sulle problematiche su esposte, sia all’interno della comunità cristiana con chi ha la fede, sia all’esterno con chi si pone in atteggiamento di contestazione e di sfida, e non si riesce mai a trovare una risposta convincente e condivisa. La si ricerca nei viottoli impervi della ragione piuttosto che nella via maestra della Rivelazione.

Scrivendo all’amico Timoteo, San Paolo afferma che “tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile per insegnare, convincere, correggere e formare alla giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona”. In questi giorni sono stato presso le monache agostiniane di Lecceto ed ho sperimentato la verità di questa affermazione paolina. Percorrendo lo stesso cammino di fede dell’apostolo Pietro ci siamo convinti che non c’è piega del vissuto che non venga scandagliata, illuminata, orientata dalla Parola di Dio. Essa ci dice chi è veramente Dio, a fronte di tanti falsi insegnamenti. Ci attrezza al servizio. Ci garantisce il perdono. Ci è guida nel pellegrinaggio terreno. Ci addita la meta e i mezzi per raggiungerla.

È così importante che Gesù disse a suo riguardo: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”. In altri termini, se vuoi vivere la vita in pienezza, secondo il progetto di Dio, ascolta e accogli la sua Parola, che è ancora più importante del cibo. La Scrittura non ci è data per una semplice lettura, ma perché possiamo maturare la sapienza che viene da quello sguardo di fede che essa garantisce. È allora beato chi l’ascolta e la mette in pratica, perché non basta dire “Signore Signore” per essere familiari di Dio, ma operare secondo il suo insegnamento e conformemente alla sua volontà.

Non si potrà mai sottolineare con sufficiente forza quanto sia importante la Bibbia per la nostra vita. Sostare in ascolto orante della Parola può essere paragonato all’arte dell’estrazione dell’oro. Con poco sforzo e passando al setaccio i sassolini di un piccolo corso d’acqua se ne può trovare un po’ di polvere, ma uno sforzo più generoso e la volontà di scavarci davvero dentro possono aprire filoni inesauribili di vera ricchezza. Il cristiano che protesta la propria identità e la sua difesa non fa della Parola una bandiera ma si lascia convertire dalla sua forza e gode dei frutti che essa produce.

don Francesco Zenna