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Ancora sulla Scuola

Continua la discriminazione contro la Scuola paritaria ai danni dell’intero mondo della Scuola. Resistenza o Resa?

vescovo tessarollo
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Ritorno sul problema della Scuola, stimolato dal ‘sentire’ che ho percepito, anche se non se ne è parlato direttamente, in alcuni vescovi, che cioè oramai si sta “gettando la spugna” sull’impegno di sostenere la scuola paritaria cattolica. Il quasi totale disinteresse dei Governi nazionali, che hanno continuato a tagliare il sostegno alle scuole paritarie (l’ultimo taglio è stato del governo Gentiloni di 50 milioni).

Dall’attuale Governo non ho sentito nessuna parola. Anche il Governo Regionale è più propenso a tagliare che a venire in soccorso. Le due Regioni autonome del nostro Triveneto se la cavano meglio, disponendo di più risorse.

La società civile, anche veneta, continua a considerarle senza diritto di cittadinanza, dal punto di vista economico. “Se le vogliono, se le paghino” ci sentiamo dire, al massimo sono tollerati dei contributi, in genere malvisti dai più e che devono essere continuamente elemosinati anno per anno. Ormai credo che si dovrà prendere atto che l’Italia, contrariamente a quasi tutta l’Europa, boicotta la scuola paritaria, pur riconosciuta per legge, ma di fatto fatta morire attraverso il ‘non finanziamento’. E sappiamo tutti cosa significa, soprattutto per il Veneto, oltre che per altre Regioni del Nord Italia. Dunque battaglia perduta. Lo smantellamento avverrà gradualmente nei prossimi anni, sia per l’infanzia che per altre scuole. E anche le scuole di Formazione Professionale, pure stimate, rischieranno la stessa fine.

Abbiamo parlato tanto in questi anni di emergenza educativa, ma allo Stato non interessa il contributo che la scuola paritaria e la Chiesa cattolica potevano dare. Paghiamo un vecchio retaggio laicista, non laico, duro a morire.

Un vero peccato perché in questi decenni la Chiesa italiana ha continuato la riflessione sull’importanza della Scuola nell’educazione, invitando le comunità cristiane a prendersi a cuore il problema dell’educazione dei giovani nel mondo e nel tempo della Scuola, di tutta la scuola, statale e paritaria.

L’impegno della scuola paritaria voleva essere un contributo alla Scuola nel suo insieme. Ma lo Stato, cittadini e governanti, hanno preferito la via dell’affossamento attraverso la non contribuzione sufficiente e certa, ma sempre in ribasso e ogni anno incerta. E pare che ci sia proprio poca voglia di “ascoltare la scuola”, i suoi problemi e le difficoltà che sta vivendo proprio in rapporto alla sua funzione anche educativa.

La Scuola Cattolica paritaria si sente consapevole di essere parte integrante del sistema educativo nazionale di istruzione e di formazione del nostro Paese, riconosciuta dalla legge 62/2000, e di svolgere un servizio pubblico, aperto a tutti, contribuendo con la Scuola Statale a realizzare pienamente l’autonomia scolastica e a rispondere efficacemente all’emergenza educativa attuale, nel rispetto della laicità della scuola e offrendo una sua identità di valori, nel quadro di un progetto educativo che promuove la persona nella sua integralità, aperta ai valori trascendenti e radicato nei valori che caratterizzano la storia del nostro Paese.

Anche se resta molto alta la domanda di istruzione e di formazione che le famiglie richiedono, nell’esercizio del loro diritto civile di scelta educativa e senza dover sostenere oneri aggiuntivi, in una sempre più grave situazione economico finanziaria, penso che oramai gli steccati ideologici giungano a soffocare la libertà di offerta formativa, nel rispetto del compito richiesto dallo Stato per ogni Scuola.

Almeno qualcuno l’avrà scritto chiaramente.

Resistenza o Resa?

+ vescovo Adriano