Un tesoro prezioso e reciproco

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Unità pastorale di Pellestrina

Il caloroso saluto dell’isola a don Narcisse, che il 6 luglio torna in Burkina Faso

Un tesoro prezioso e reciproco

“Anche il cielo piange per il saluto a don Narcisse”: così il diacono Gianfranco Fiorin, presiedente dell’Opera della Carità, ha iniziato il suo discorso mentre fuori il vento e la pioggia cantavano con forza, venerdì scorso, nella sala polifunzionale dove si celebra l’Eucaristia settimanalmente, insieme agli ospiti di Santa Maria del Mare, ai volontari, agli operatori, ai fedeli delle parrocchie dell’Unità Pastorale di Pellestrina che con la gioia delle corali hanno reso lode al Signore. Don Narcisse ha più volte detto il suo grazie per l’accoglienza, il tempo, la vicinanza e l’amicizia, assieme alla fraternità presbiterale che porterà con sé come tesoro prezioso in terra d’Africa.

Il vicario generale della diocesi di Chioggia mons. Francesco Zenna ha a sua volta ringraziato don Narcisse Dabirè per questi 3 anni vissuti a Pellestrina in particolar modo a servizio delle “piccole Ostie Bianche”, gli ospiti della casa, come li ha recentemente chiamati Papa Francesco, riferendosi a coloro che vivono una sofferenza con lo sguardo della fede. Era presente anche la comunità presbiterale dell’isola: don Damiano Vianello, don Stefanio Nardelli e don Paolo Lanza.

La santa messa è stata in onore di Maria Madre della Chiesa, visto che don Narcisse, dopo gli studi in Diritto Canonico egregiamente conclusi al Marcianum di Venezia, tornerà nella sua giovane diocesi quale Cancelliere e Responsabile della Formazione Presbiterale. Una giovane Diocesi quella di Diébougou, suffraganea di Ouagadougou, che a gennaio festeggerà i 50 anni dell’erezione: “La nostra chiesa secolare è chiamata ad accogliere i doni delle chiese più giovani e farne tesoro”, è stata la conclusione di don Francesco, facendo nascere un accorato applauso per don Narcisse. 

(D. V.)

 

Nuova Scintilla n.26 – 1 luglio 2018