Un cuor solo, un’anima sola

Festa-SG-Battista
Facebooktwitterpinterestmail

Festa di San Giovanni Battista

Un cuor solo, un’anima sola

“Ecco, com’è bello e com’è dolce che i fratelli vivano insieme!”. Questo versetto del salmo 133 potrebbe rappresentare la sintesi della festa di San Giovanni Battista svoltasi nel Borgo omonimo dal 21 al 24 giugno, ricorrenza solenne della natività del Santo patrono della nostra parrocchia. Come già si è detto (vedi “Nuova Scintilla” del 17.06.2018), il tema di queste giornate, dedicate a “Colui che grida nel deserto”, è stato “Il popolo e la terra”.

È emerso infatti il legame che la comunità ha con il proprio territorio attraverso la cura delle relazioni e la valorizzazione delle attività produttive che vi si svolgono.

Prendendo sul serio le indicazioni di Papa Francesco presenti nell’enciclica Laudato si’, che ci invita ad aver cura della casa comune, gli organizzatori della festa hanno aderito al progetto “Cambia a tavola”, promosso dall’Ufficio della Pastorale degli stili di vita della diocesi di Venezia e dalla cooperativa MagVenezia. Scopo dell’iniziativa: ridurre i rifiuti mediante l’utilizzo di stoviglie lavabili anziché usa e getta, diminuendo sensibilmente l’uso della plastica. Ne hanno guadagnato senz’altro la qualità delle portate e la godibilità dei cibi e del vino proposti, dal momento che il sapore nei piatti di ceramica e nei bicchieri di vetro viene esaltato.

L’affluenza degli abitanti del quartiere e di visitatori dalle zone vicine è stata notevole. Una veglia di preghiera incentrata sulla figura di Giovanni Battista ha dato inizio ai festeggiamenti. È seguita la presentazione delle due mostre: “La terra di Gesù” e “Intrecci di natura” (Descrizione più dettagliata nel prossimo numero di “Nuova Scintilla”). Immergendosi nella festa, ci si è accorti della fervente attività e della curata organizzazione dei vari servizi: cucina, distribuzione cibi e bevande, servizio ai tavoli, pesca di beneficenza, bancarella “Compra con gioia”… Da sottolineare il lavoro faticoso, nascosto ma prezioso, dei cuochi e di coloro che hanno lavato le stoviglie.

Un elogio particolare va ai ragazzi che hanno servito gli ospiti con il sorriso sulle labbra. Sorriso manifestato da tutti coloro che hanno lavorato all’interno della festa. Viene allora da chiedersi: “Da dove scaturisce questa letizia? Qual è la sua origine?”. L’esperienza della fatica vissuta nel nome di Cristo rende il lavoro più lieve e ciò dona gioia e serenità. La convivialità a tavola, poi, ha favorito l’incontro e il dialogo tra le persone. Ma ogni stand è divenuto occasione di accoglienza e di relazione. L’immagine che ne è emersa è stata proprio quella di un popolo che vive nella sua terra. Commovente è stato vedere i nostri sacerdoti, don Alberto e don Angelo, che si sono messi in gioco anche rimboccandosi le maniche e indossando il grembiule da cucina. Ci hanno mostrato concretamente come si fa ad imitare Gesù che è venuto per servirci.

Culmine della festa è stata la Santa Messa celebrata dal vescovo domenica 24 giugno, Natività di San Giovanni Battista. La comunità, riunita attorno alla mensa eucaristica, ha scoperto il senso profondo dello stare insieme. Intorno all’altare la presenza di Gesù è evidente, esplicita. Ciò permette di riconoscere Cristo presente, contemporaneo e familiare in tutti i momenti della vita. Quindi anche la festa in piazza è stata l’esaltazione di questa presenza che ci ha unito tutti in “un cuor solo e un’anima sola”.

Antonella e Daniela

 

Nuova Scintilla n. 26 – 1 luglio 2018