Problemi ed interessi internazionali

vescovo adriano
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Problemi ed interessi internazionali

Perché la gente lascia il proprio territorio, il proprio paese, la propria famiglia o parte di essa? Il territorio dove si è nati e cresciuti per un tempo significativo lascia una memoria positiva e familiare, tanto da alimentare il desiderio di restarvi o ritornavi, solitamente. Ricordiamo tutti il manzoniano “Addio, monti…”! In quel territorio si è riconosciuti civilmente e socialmente, cioè si ha cittadinanza e si parla la lingua comune, si ha una identità culturale, si hanno amici e parenti, si è imparato uno o più lavori, si ha o si abita una casa, si hanno tanti legami ‘di sangue’, si hanno tanti amici con cui si è cresciuti, si sono acquisite abitudini alimentari.

Però, se accade che il territorio è devastato da incuria, siccità, bombardamenti, o è impoverito perché altri vengono a derubare le risorse di quel territorio, allora molti decidono di mettersi alla ricerca di un altro territorio vivibile. Se poi chi ha la guida o il potere in quel territorio non riconosce la dignità o i diritti del cittadino, si vende le risorse del paese per arricchire se stesso e la propria famiglia o il gruppo che con lui ‘comanda’ nel Paese, togliendo così la possibilità e la speranza di una vita libera e dignitosa, allora molti di più cominciano a sognare una vita migliore altrove e partono. Non parliamo poi se la vita stessa è minacciata da povertà, guerre, violenze… allora si fugge in massa. A questi fuggitivi non è possibile, né è consentito un viaggio normale, allora si metteranno in mano di guide/accompagnatori che poi diventano quasi sempre sfruttatori, usurai, ricattatori e aguzzini di quegli stessi fuggitivi. In queste situazioni il problema sono i fuggitivi o tutti quegli altri che sono la causa di tante fughe, di tante sofferenze, di tanti morti? Chi ha il coraggio e la forza di intervenire sui responsabili nazionali e internazionali, predoni, sfruttatori, violenti, affamatori di popoli che si sono impossessati dei beni dei poveri e continuano a farlo sempre di più, senza approfittare di queste situazioni per tutelare o incrementare ulteriormente i propri interessi? Non sono proprio coloro che detengono il potere politico e, peggio ancora, quello economico a creare situazioni che costringono la gente ad abbandonare il proprio territorio o a cercare altrove una possibilità di vita o una sua qualità migliore? Spesso persone o famiglie singole, o gruppi, o partiti politici o militari, detengono i poteri sia politici che economici, aggravando la situazione di un numero sempre più grande di persone che sentono minacciata la loro esistenza o non ne vedono una prospettiva soddisfacente. È proprio impossibile dare un nome a chi è responsabile di queste ingiustizie e sofferenze che pesano sull’umanità? Anche il fatto che la ricchezza e il benessere vengano concentrati in alcuni “luoghi” spinge molti ad andare verso quei luoghi. Di fronte ad un simile panorama mondiale non è facile immaginare una soluzione ‘ragionevolmente dignitosa’. D’altro canto si esaltano le manifestazioni olimpioniche per le quali si investono cifre colossali da parte di tutti gli Stati, come manifestazioni di fratellanza universale. Per altro esse arricchiscono sproporzionatamente chi ha già molto, mentre si chiudono gli occhi sulle ingiustizie, violenze e guerre, per le quali si spende ancora di più, e si chiudono i cordoni delle borse ufficiali nei confronti dei tantissimi poveri e diseredati sia stanziali sia vaganti per il mondo, lasciando che di tutti questi si interessi qualche altro, scafisti, ONG, Ministeri, cooperative, Caritas, Comitati etc…, ciascuno secondo il suo criterio, finalità e possibilità.

+ Adriano Tessarollo

 

Nuova Scintilla n. 25- 24 giugno 2018