Le mani avanti sul futuro

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I GIORNI

Le mani avanti sul futuro

Non sappiamo quanti preti, in parrocchie o in altre istituzioni, tengano un diario delle loro imprese apostoliche o conservino in qualche cassetto e ora anche in siti e chiavette, la raccolta delle loro predicazioni e delle lezioni di catechismo. Ogni tanto vedi affiorare da qualche cassetto, come da un fiume che rilascia sulla riva dell’argine materiali dispersi, qualcosa di sorprendente.

Arrivano omelie e lezioni di catechismo che ripetono la dottrina mutuata dal Catechismo del Concilio di Trento, confortata e collaudata con esempi ripresi da autorevoli raccolte di vite di santi. Dal greto del fiume Adige approda un volumetto senza data e senza nota di edizione – Don Lucio, Ricevuta di ritorno – che procede per la stessa via: fissità di impostazione e logicità di sviluppo. Significativamente si attesta sulle ultime cose, i cosiddetti Novissimi: giudizio, inferno, purgatorio, paradiso. Non per niente nell’ultima di copertina si scopre che viene offerto in omaggio ai clienti da un’impresa funebre, a consolazione e illuminazione per chi resta. Comincia con una descrizione analitica e puntuale sul percorso che l’anima del defunto compie e sul destino che la attende; segue la presentazione dei ‘mezzi per andare in paradiso’ cioè i sette sacramenti, l’esercizio delle tre virtù teologali – fede, speranza, carità – e delle quattro virtù cardinali – prudenza, giustizia, fortezza, temperanza; infine vengono presentati gli atti di culto: rivolti a Dio, a Gesù e alla Croce, a Maria, in specie con il Rosario, agli angeli e ai santi. A modo suo, è una risposta all’esigenza fondamentale del cuore umano, che domanda salvezza e felicità.

La lettura sorprende per almeno due motivi. Il primo è la chiarezza e compiutezza dell’esposizione delle ‘verità cristiane’, elencate a strati se-condo un chiaro ordine logico. La seconda è il ricorso abbondantissimo a episodi della vita dei santi e della storia della Chiesa, con l’intento di documentare le verità esposte attraverso l’esperienza vissuta. Non ci sono note ed esplicazioni a piè pagina che possano avviare a un reperimento delle fonti: basta l’autorità del predicatore e dello scrittore. Possiamo immaginare che tanta parte dell’antico popolo cristiano accogliesse con calore e favore queste conoscenze e fosse in grado di ripetere ai figli le cose imparate. Tutta l’esposizione corrisponde a un mondo tramontato, incasellato dentro un immaginario di luoghi, tempi, azioni ormai improbabili e inafferrabili. Tuttavia, si può rilevare che proprio questo tipo di conoscenza, accurata e convincente, ha salvato secoli di generazioni cristiane, e le ha condotte fino al paradiso sperato e ricercato. L’esposizione contiene documenti così decisivi per la salvezza cristiana, da pretendere di garantirsi con un titolo inequivocabile: “Ricevuta di ritorno”. Don Lucio, scrittore senza data e senza luogo, ammicca: “Lettore avvisato, già tutto salvato”.

don Angelo