Incontro con don Primo Mazzolari

Mazzolari
Facebooktwitterpinterestmail

“GIORNATA PER LA SANTIFICAZIONE DEL CLERO”

I preti della diocesi con il vescovo a Bozzolo (MN)

Incontro con don Primo Mazzolari

Percorriamo strade provinciali che attraversano paesi e cittadine e ci immergono nel verde fiorito della campagna. Il lungo viaggio mattutino conduce il vescovo Adriano e una quarantina di preti della diocesi di Chioggia nel cuore della bassa padana, fino a raggiungere un paesino a mezzo tra Mantova e Cremona, Bozzolo. Non saremmo mai arrivati ai bordi di questa bella piazza se nella chiesa che vi si affaccia – di normali proporzioni ‘parrocchiali’ ma così sontuosa da richiamare le basiliche romane – non avesse predicato e tuonato un prete di nome Primo Mazzolari, che Papa Giovanni aveva salutato come ‘la tromba dello Spirito Santo’ in Val Padana e non solo.

Questo viaggio – che segue le orme della visita compiuta l’anno scorso da Papa Francesco – anticipa per noi la festa del Sacro Cuore di Gesù, segnata nel calendario per il giorno successivo, venerdì 8 giugno. Per iniziativa di un altro prete chioggiotto, Padre Emilio Venturini, questa ricorrenza viene dedicata alla preghiera per la santificazione del Clero. La Chiesa l’ha fatta sua, e la Congregazione per il Clero, guidata dal cardinale prefetto Beniamino Stella, ha preparato anche quest’anno un Messaggio che il vescovo Adriano riprende nell’omelia della Messa e nell’incontro pomeridiano, dove si invitano i sacerdoti a ‘salire in alto, lasciarsi trasformare, essere luce del mondo’. È commovente sostare in chiesa davanti alla tomba di don Primo e cogliere il significato della scritta di suo pugno “Et ego non sum turbatus, te Pastorem sequens”: “E io non sono turbato, seguendo te Pastore”. Subito dopo entriamo nell’edificio che custodisce gli scritti – pubblicati e non – e le memorie di don Primo. Non abbiamo per nulla l’idea di una memoria stantìa, ma percepiamo una presenza viva. Incontriamo e ascoltiamo con acuto interesse un ‘chierichetto’ di don Primo, quel ragazzo sveglio che per primo aveva cominciato a registrare le prediche del suo parroco, le quali poi fecero il giro del mondo. In presa diretta, ci introduce a cogliere la personalità appassionata di don Mazzolari, il vigore della sua parola, l’apertura ad ogni uomo bisognoso di Cristo, i rapporti spalancati al mondo, il dramma di una dedizione contestata anche ad alti livelli della Chiesa, e finalmente liberata per l’intervento di Papa Giovanni. La personalità di don Primo è un vasto mare, che merita di essere percorso accuratamente, attraverso la lettura dei suoi discorsi e dei suoi diari, dei suoi interventi e dei suoi incontri con personalità di spicco nello scenario della vita pubblica in Italia. Incombe ormai l’ora del pranzo, per il quale veniamo ospitati in un’ampia e originale struttura che suggerisce le forme di antichi lavori. In un ultimo momento significativo, il vescovo Adriano dialoga a cuore aperto con i suoi preti. Riprende il discorso del cammino di santità e accenna ad alcuni spostamenti di sacerdoti, ancora in via di elaborazione. Sul riflesso dei raggi del Cuore di Cristo, vibra il cuore del Vescovo e palpitano i cuori dei sacerdoti.

d. Angelo Busetto