“Scelto, benedetto, spezzato, dato” (Marco 14,22-25)

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CHIESA DI SAN FRANCESCO – CHIOGGIA

Ben riuscito l’incontro dei Ministri straordinari della Comunione

“Scelto, benedetto, spezzato, dato” (Marco 14,22-25)

Nell’accogliente chiesa monastica di San Francesco in Chioggia, su invito del delegato vescovile don Massimo Ballarin, venerdì 1° giugno alle ore 18, si sono riuniti i Ministri straordinari della Comunione della Diocesi per celebrare insieme, in prossimità della solennità del Corpus Domini, un tempo di adorazione eucaristica preceduta dalla S. Messa. Ci è sembrato opportuno celebrare la festa dell’Eucaristia certamente con la celebrazione della Messa, con la processione, ma anche con l’adorazione eucaristica che ci educa a gustare nel tempo e a vivere nella vita il “Dono” di Gesù del suo Corpo e Sangue. La S. Messa è stata concelebrata da don Massimo e da don Rossano insieme a Padre Cesare. Questo incontro è stato un dono prezioso per coloro che nel silenzio e nel nascondimento esercitano il servizio di portare la Comunione agli anziani, ai fratelli crocifissi dalla malattia, dalla solitudine, dalla vecchiaia e dall’incomprensione per le loro sofferenze, fermi nelle loro case, nei loro letti, portando loro Gesù, con semplicità, come ognuno è capace, consapevoli che è Gesù che sempre ci accompagna e ci precede.

La chiesa di San Francesco nella quale giornalmente si celebra la Misericordia di Dio, luogo di preghiera, di adorazione e di silenzio, dove ogni giorno Padre Cesare celebra l’Eucaristia, venerdì era gremita da tanti fratelli, ministri straordinari della Comunione, giunti anche dalle parrocchie più lontane della Diocesi. In questa piccola chiesa monastica ancora una volta abbiamo fatto esperienza dell’Amore di Dio che si offre per ogni uomo, con la potenza della sua Grazia nell’Eucaristia. Il sentirsi profondamente amati è un dono che viene dall’alto, da Dio: “Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi!” (Giov. 15, 16). È una grazia comprendere nel tuo cuore di essere amato da Dio nonostante tutti i tuoi peccati, le avversità, le croci della vita. Solo se ci sentiamo amati da Dio, compresi, scelti e benedetti possiamo amare, spezzarci, donarci per la famiglia, per la Chiesa, per gli ammalati, per i nemici, per i bisognosi, e Gesù, in Matteo 10, 8, ci ammonisce: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date!”. È stato bello sentirci uniti, dopo la S.Messa, in un solo sguardo, in un solo Cuore, quello Sacro di Gesù, che innalzato ed esposto abbiamo adorato, lodato con letture bibliche, con i canti, con preghiere, con riflessioni e silenzi per ascoltare cosa Lui voleva suggerire nel nostro cuore. L’esperienza dell’adorazione eucaristica è stata scandita in quattro tempi, ognuno con un tema: “Scelti – Benedetti – Spezzati – Dati”; ogni tema è stato sviluppato anche con un segno visibile e concreto come il segno dell’offerta dell’incenso per esprimere a Lui il nostro “Grazie”; a seguire l’offerta di un grande pane che, spezzato dal sacerdote, è stato poi donato, segno di ciò che fece Gesù nell’Ultima Cena: “Gesù prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro dicendo: ‘Prendete e mangiate questo è il mio Corpo’…” (Matteo 26, 26). Infine l’ultimo gesto: due ceste colme di piccoli pani da portare nelle proprie case e da condividere con i nostri cari. E così questa celebrazione regale, sacerdotale e profetica si è trasformata in una condivisione di sorrisi, di gioia interiore, di comunione spirituale tra noi. Questo breve tempo con Gesù Eucaristia ci ha aiutato a capire che l’Amore è spezzarsi per l’altro e, chiunque sia l’altro, è Cristo che incontro; è per Lui che mi spezzo; è un donarsi, un consegnarsi a Cristo Crocifisso, perché l’altro si possa incontrare in modo concreto con il Signore. Ti spezzi quando ti offri, quando taci, quando perdoni, quando ti fai mangiare senza lamentarti, quando lasci gestire a Dio il tuo tempo offerto per gli altri e ti accorgi che Lui lo “moltiplica” perché: “tutto posso in Colui che mi dà la forza!” (Fil. 4, 13). Grazie, don Massimo, per questa celebrazione così profonda perché essenzialmente eucaristica, che ci farà crescere un po’ per volta … lentamente, per trasformarci in dono spezzato per gli altri, come ci vuole Lui!

Maria Luisa Fidone

 

Nuova Scintilla n.23 – 10 giugno 2018