Silenzio, adorazione, contemplazione

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PAROLA DI DIO – SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO – ANNO B

LETTURE: Es 24, 3-8; Sal 115;  Eb 9, 11-15; Mc 14, 12-16. 22-26

Silenzio, adorazione, contemplazione

Oggi celebriamo la festa del Corpo e Sangue di Cristo. È la festa dell’Eucaristia e infatti il vangelo di oggi ne narra l’istituzione (Mc 14, 12-16. 22-26). È una festa che nasce dal miracolo di Bolsena che si può ammirare nel Duomo di Orvieto e che testimonia di un sacerdote che dubita della presenza reale di Cristo nel pane e nel vino, e durante una messa, quando spezza il pane, un po’ di sangue scorre dalla piccola ostia.

Domenica scorsa si sono conclusi i 50 giorni della Pasqua e ora ci troviamo nuovamente a vivere il Tempo Ordinario dell’anno liturgico e tra le prime solennità di questo tempo troviamo questa del Corpo e Sangue di Cristo: il dono dell’Eucaristia, Cristo che si fa pane per alimentare tutta la nostra vita e che ci offre, nel vino, il suo sangue, versato incessantemente per la redenzione di tutti. Questo dono di sé nell’Eucaristia è un momento centrale nella vita del Cristo ed è, allo stesso tempo, un evento fondamentale nella vita della comunità cristiana e in quella di ogni singolo credente.

Un evento fondamentale, tanto che la sua narrazione la ritroviamo in tutti e quattro i Vangeli anche se, nel racconto di Giovanni, esso è reso più significativo in quel gesto stupendo della lavanda dei piedi (Gv 13,1-35), segno e rivelazione dell’Amore infinito che si piega nel servizio soprattutto verso i più poveri.

Tutta la liturgia odierna è dedicata, dunque, alla contemplazione del Mistero Eucaristico. Siamo veramente davanti al più grande gesto d’amore che quotidianamente si ripete da più di duemila anni a questa parte. Questo segno profondo dell’amore divino ci fa intravedere quanto è sconfinato l’amore di Dio per noi uomini. L’Eucaristia è il segno più alto, più nobile e più profondo di quella che noi consideriamo la “follia d’amore di Dio”, che trova il suo culmine nell’offerta della croce. Nell’Eucaristia si realizza il desiderio di Gesù di restare per sempre accanto all’uomo per fargli gustare effettivamente e concretamente la gioia di essere Figlio di Dio. Oggi siamo invitati a rinnovare la nostra fede nella presenza reale del Signore sotto le specie eucaristiche, ringraziandolo d’avercele donate ed impegnandoci ad onorarle nelle nostre comunità, facendone il cuore e la sorgente della loro vita. La Chiesa non è pensabile senza l’Eucaristia e l’Eucaristia ci è stata donata perché noi, nutrendocene, testimoniamo l’amore di Cristo per gli uomini e, a modo di fermento, trasformiamo la storia in mezzo alla quale viviamo. Per cercare di comprendere il grande dono dell’Eucaristia sono necessari alcuni atteggiamenti:

Il silenzio… Il silenzio è il luogo ideale nel quale entrare. Non bisogna avere paura di questa “atmosfera”, perché in essa troviamo il senso di noi stessi e scopriamo la pienezza di chi a noi si vuole rivelare.

L’adorazione… Si adora perché siamo certi che c’è “Qualcosa” di più grande e di più profondo della nostra stessa persona… anzi è “Qualcuno” che dà senso alla nostra esistenza ed è all’origine di tutto. Adorare è consapevolezza di essere abbracciati da Dio che non si stanca di offrirsi per noi, anche quando gli voltiamo le spalle e lo ignoriamo. L’adorazione ci spinge a comprendere che l’amore presente nell’Eucaristia precede, segue e anticipa tutto il nostro vivere.

La contemplazione… Nell’Eucaristia possiamo finalmente vedere e contemplare il Signore. Lo vediamo e lo contempliamo sotto le specie del pane e del vino: lì si manifesta nella semplicità delle cose che ci circondano e ci rendono consapevoli che il volto di Dio risplende soprattutto nei poveri, nei sofferenti e negli emarginati, in quelle persone che la società ha messo ai margini. Inoltre Dio si può vedere e contemplare in quelle persone che quotidianamente si sacrificano e offrono la vita per combattere tutte le ingiustizie e i soprusi perpetrati a danno dei più deboli e dei più indifesi. Ed ecco che nel contemplare le specie eucaristiche capiamo che la vita ha valore solo se donata e relazionata agli altri e al loro bene. Senza offerta cristiana la vita non ha senso.

Non ci resta che, alla luce del mistero che celebriamo, impegnarci a dare un volto “eucaristico” alla nostra vita di cristiani e il volto eucaristico è l’amore che genera fraternità, solidarietà, condivisione, pace fra le persone, nelle famiglie, negli ambienti di lavoro.

don Danilo Marin