In monastero due momenti di grande comunione

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PORTO VIRO. Le Clarisse raccontano la bella esperienza vissuta

Vigilia di Pentecoste: ritiro delle religiose della diocesi e messa vigiliare con i fedeli

In monastero due momenti di grande comunione

A compimento del tempo pasquale abbiamo vissuto nel nostro monastero di Porto Viro due momenti di grande comunione: il ritiro spirituale delle religiose della diocesi e la messa della vigilia di Pentecoste. Sabato 19 maggio alle 9 la nostra chiesa ha accolto tutte le religiose della nostra Diocesi, nostre care sorelle in Cristo, per l’ultimo incontro di ritiro spirituale. Il loro è stato un ingresso calmo, composto e solenne che ci comunicava subito un senso di gioia incomparabile e insieme di sacra riverenza davanti a tanti tabernacoli viventi, risplendenti di luce perché consacrati a Dio. Mons. Francesco Zenna ha guidato con affabilità le due riflessioni, aventi per tema il verbo “trasfigurare”.

E via via che scorreva questa santa mattinata, davanti a Gesù Eucaristia, ci sentivamo trasfigurare, ricevendo i suoi raggi divini insieme alla Sua Parola. Sì, era come se fossimo tutte sul monte Tabor per essere trasfigurate in luce d’amore e in gioiosa comunione che poi si è manifestato festosamente nel fraterno e caldo incontro in parlatorio. Alla sera, poi, alle 21 è stata molto bella la celebrazione prolungata della Messa della vigilia di Pentecoste, sempre nella chiesetta del nostro Monastero con i moltissimi fedeli convenuti, in un clima particolarmente devoto, spirante Pace e con un carattere di intensa preghiera. Come raccolti nel Cenacolo, sull’esempio degli Apostoli riuniti in preghiera unanime con la Madre della Chiesa, in profonda attesa dello Spirito Santo, eravamo in attento ascolto della Parola di Dio. Il Mistero della Pentecoste rischiarava e riscaldava i nostri cuori oranti, li accendeva di fede e di amore. In questa stupenda liturgia di Pentecoste abbiamo invocato la discesa dello Spirito Santo, Fuoco d’Amore, sulla nostra Chiesa di Chioggia, sulle nostre comunità, sulle nostre famiglie, ripetendo le ardenti invocazioni e formule e canti ecclesiali. Nella celebrazione eucaristica abbiamo sentito l’azione soprannaturale dello Spirito Santo in una gioia interiore che si avvertiva nello slancio per lodare Dio. Davvero lo Spirito Santo apre i cuori alla comunione con Dio e con i fratelli. Davvero siamo stati vivificati da una speciale effusione e desideriamo conservare in noi la grazia che ci ha arricchiti e quella forza per combattere la nostra quotidiana battaglia nel mondo. Al chiudersi del tempo pasquale, anche noi sorelle, trasfigurate e infuocate dallo Spirito del Risorto, vogliamo essere presenza di Cristo nel nostro territorio e luce che irradia quello Splendore che vince la notte. 

Le sorelle Clarisse

 

Nuova Scintilla n.21 – 27 maggio 2018