Scelta missionaria

Sr-Elisa-Kidane
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INCONTRO CON SUOR ELISA KIDANE’

Scelta missionaria

“In piedi costruttori di pace, sarete chiamati figli di Dio” con queste parole di don Tonino Bello, pronunciate dal vescovo di Molfetta a Verona il 30 aprile 1989, Suor Elisa ha cominciato la sua riflessione-testimonianza sul tema di una Chiesa missionaria oggi: è necessario metterci in piedi e avere il coraggio di annunciare il vangelo in ogni modo, evitando di rimanere in piedi ma “fermi e impalati”. Così, ha voluto rilanciare l’invito di papa Francesco nella sua esortazione apostolica: “Sogno una scelta missionaria capace di trasformare ogni cosa, perché le consuetudini, gli stili, gli orari, il linguaggio e ogni struttura ecclesiale diventino un canale adeguato per l’evangelizzazione del mondo attuale, più che per l’autopreservazione” (EG 27).

La scelta missionaria di una Chiesa, a cui tutti da battezzati apparteniamo, inizia dalla scelta di trasformare tutti la nostra quotidianità e gli ambienti che viviamo. Suor Elisa, pur non dimenticando la missio ad gentes, ha voluto sottolineare agli operatori della pastorale missionaria presenti in sala che la missione inizia dall’oggi che viviamo tutti nelle nostre vite, e non da un ipotetico domani in una missione che ci immaginiamo; la missione inizia dal servizio alle comunità cristiane a cui apparteniamo, così come sono, per aiutarle a maturare nella dimensione della comunione fra le varie “anime pastorali” che la compongono recuperando la capacità di un dialogo speso “volto a volto” e in una programmazione comune della pastorale parrocchiale. A questo proposito, nel suo dialogo, Suor Elisa ha rilanciato l’idea di una comunità cristiana che si costruisce nella circolarità dei rapporti fraterni, cerchio il cui centro è per tutti Cristo, mettendo in guardia da un’impostazione piramidale della comunità: “Perché – stigmatizzava – la piramide nel mondo antico è una tomba”. Dopo una pausa, l’incontro è continuato con un vivace confronto fra suor Elisa e i presenti. L’intenzione del CMD, nel proporre questo momento formativo (che era aperto anche a tutti gli operatori pastorali e ai sacerdoti), era quella di offrire un momento di riflessione sulla dimensione missionaria della vocazione di ogni battezzato e la necessità di prenderne consapevolezza per rivedere anche le dinamiche di una pastorale parrocchiale in conversione missionaria. Se da una parte non esistono ricette, in questo senso, quello su cui possiamo lavorare è senza dubbio lo sguardo con cui noi stessi ci poniamo dentro la realtà ecclesiale cui apparteniamo (dalla parrocchia alla diocesi, laici e sacerdoti). In questo tempo di Visita pastorale del nostro vescovo alle parrocchie della diocesi, dovremmo maggiormente sentirci stimolati a verificarci nel guardare “dentro” a noi stessi, alle nostre comunità e ai nostri gruppi per dirci concretamente quale Chiesa vogliamo essere: al di là di tutto, conta ciò che smuove il nostro cuore, questo ce lo sentiamo di affermare tutti, ma ce lo chiediamo tutti? “Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi”

don Simone Zocca, CMD

 

Nuova Scintilla n.19 – 13 maggio 2018