Grazia di Dio, potenza dello Spirito

50-Neocatecumenali
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Con il Papa a Tor Vergata. Una testimonianza

Al 50° anniversario del cammino neocatecumenale anche le comunità della nostra diocesi

Grazia di Dio, potenza dello Spirito

Sabato scorso, 5 maggio 2018, ho avuto la gioia di partecipare alla grande festa per i 50 anni del cammino neocatecumenale del quale faccio parte con mio marito dall’Avvento del 1986. Il Signore mi ha voluto lì a Tor Vergata con quasi tutti i miei fratelli della comunità di Sant’Anna e con altri della comunità di Santo Spirito. Voglio dare la mia testimonianza della fedeltà di Dio. Quando ti rendi disponibile a cercare la sua volontà Lui è già lì che ti sta aspettando e non delude mai, Gesù sempre sorprende, ti dà il massimo e di più di quello che puoi immaginare o desiderare.

Ci siamo alzati il mattino presto, alle 3.30, dall’albergo a Fiuggi, abbiamo percorso un’ora in pullman poi il resto del cammino l’abbiamo fatto a piedi, al buio, per quasi due chilometri, con una gioia inspiegabile umanamente parlando. Non stavamo andando ad un concerto del più famoso cantante del mondo, non stavamo andando in una crociera milionaria con tutti i confort sberluccicosi e neanche alla partita di pallone di una qualche finale mondiale. Stavamo andando ad un incontro dove sicuramente non saremmo riusciti neanche lontanamente a vedere niente di quello che succedeva sul palco di quella Festa giubilare del Cammino neocatecumenale. Quella gioia inspiegabile era dovuta al fatto che eravamo insieme con dei fratelli di fede uniti casualmente da Gesù Cristo, così diversi gli uni dagli altri per carattere, interessi e condizione sociale ma che si amano così come sono perché hanno sperimentato che Dio li ama così, gratis, non per meriti speciali e che volevamo rendere grazie per le meraviglie operate in tutti questi anni per noi e con noi… nonostante noi, le nostre fragilità e miserie.

Nel buio incontriamo subito tante persone che camminano e cantano i nostri canti di gioia: Alleluia, Gloria! Giovani, famiglie con bambini anche piccoli, ragazzi, anziani e di nazioni diverse. Subito incontriamo i volontari, fratelli delle comunità di Roma o dei dintorni che ci accolgono con amore: “Buongiorno!”, “Di dove siete?”, “Benvenuti!”. Una bella sensazione, quella di essere in famiglia amati, accolti, protetti, coccolati! Il nostro posto era infatti su di una collinetta lontanissima dal palco allestito per l’evento. Una immensa icona faceva da sfondo e da un lato la foto di Carmen, co-iniziatrice del cammino con Kiko Arguello, salita in cielo il 19 luglio 2016. Dall’altra parte l’icona della Madonna di Kiko, caratteristica immagine del cammino neocatecumenale. Noi siamo talmente lontani che non riusciamo a vedere bene neanche nei maxischermi distribuiti in gran numero nell’immensa spianata di Tor Vergata e non siamo per niente contrariati, siamo meravigliati, sbalorditi da quello che vedono i nostri occhi, ovunque gioia, canti, preghiere, fiumi di persone che camminano tranquillamente raggiungendo la postazione assegnata loro dagli organizzatori per nazionalità. Chi viene da più lontano è situato più vicino al palco… che bello (Oceania in prima fila)! Arriva Kiko Arguello che ci introduce all’incontro, alla festa ricordandoci la riconoscenza per i doni di Dio, una riconoscenza che ci lascia senza fiato nel vedere con gli occhi tanta grazia, tanta fedeltà di Dio… Kiko ci spiega che si è scelto di cantare il “Te Deum” con il Papa, perché è la preghiera che dice con maggior ampiezza e completezza il nostro Grazie al Signore. Mentre Kiko parla deve schiarirsi la voce spesso… Raucedine? Colpo d’aria? E penso a lui, cerco di mettermi nei suoi panni: tutte quelle persone (che sono un popolo immenso, molto probabilmente 200.000 persone, composto solo da rappresentanti delle comunità) avevano, come noi, incontrato l’Amore di Dio grazie al suo “sì” al Signore, all’abbandono della propria volontà. Dio lo ha chiamato ad alzarsi e partire per qualcosa che non sapeva, come Abramo, guidato solo dallo Spirito Santo che lo spingeva ad annunciare il vangelo ad evangelizzare chi non conosce ancora Dio e il Suo Amore, a portare la Speranza della Vita Eterna, la Buona Notizia che la morte è vinta per sempre e noi possiamo vincere sui nostri peccati, sulle nostre debolezze che ci tolgono la dignità di Figli di Dio quali siamo. È stata emozione, tanta emozione, tanta da scoppiargli il cuore, una gioia che gli chiude la gola e gli incrina la voce sempre così decisa e ferma, e noi con te Kiko abbiamo riconosciuto che tutto questo è solo Grazia di Dio, potenza dello Spirito Santo! Allora ho pensato al mio sì di trent’anni fa, ai tanti no che ho detto al Signore in seguito per paura di perdere qualcosa, alla pazienza di Dio che mi ha aspettato, ha aspettato il momento opportuno, il momento nel quale io lo avessi cercato ancora quando avrei capito, a mie spese, che da sola non potevo vivere a pieno la vita, quella vera, quella di creatura amata dal creatore. Ho iniziato il cammino neocatecumenale con mio marito nella parrocchia di Oca Marina, lì ho detto: “Sì, Signore, voglio seguirti e fare la Tua volontà perché questa è l’unica via per la libertà, per la felicità vera”. Da quasi due anni siamo rientrati a frequentare il cammino a Sant’Anna dopo trent’anni fuori dal cammino neocatecumenale, nostro malgrado, nel quale Dio ci ha aiutato a vedere cosa c’è nel nostro cuore con prove e sofferenze ma ha ascoltato il nostro grido di aiuto: “Cosa vuoi, Signore, da noi? Fai tu, noi non sappiamo più cos’è vivere, insegnacelo Tu! E subito ci ha soccorso!”. Anche a me è mancata spesso la voce, non raucedine o colpi d’aria ma emozione, gioia, riconoscenza di essere in un disegno di amore che ci supera, ci precede e ci spinge a donare anche ad altri il dono ricevuto! Penso anche alle tante persone che sono passate nella mia vita ed alle quali devo tutto ciò… Arriva il Papa! Ascolto con il cuore ogni singola parola anche se l’audio aveva l’eco da due altoparlanti e c’erano due ritorni. No, non ce l’ha fatta il diavoletto a distogliere l’attenzione. Lui, Pietro, è lì per confermarci nella Fede e il nostro cammino continua come sempre da domani ma il passo è più leggero e sicuro… con Gesù al nostro fianco! Leggo un messaggio WhatsApp di una sorella di comunità che non è potuta venire con noi il giorno prima ed è arrivata in treno, anche lì hanno trovato tante persone che cantano insieme la gioia di essere cristiani: “Quanta Grazia!”

Maura Ferro

 

Nuova Scintilla n.19 – 13 maggio 2018