Grande solennità

Crocefisso-Pelletrina
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PELLESTRINA

Festa del santissimo Crocifisso nell’isola

Grande solennità

Domenica 6 maggio si svolgerà in Pellestrina la tradizionale festa del Ss.mo Crocefisso, il cui quattrocentesco simulacro (vedi foto) è presente nell’omonimo altare della chiesa arcipretale di Ognissanti. Il programma prevede, in tale chiesa, sabato 5 maggio, vigilia della festa, alle ore 21, la recita del santo Rosario meditato per la Confraternita del santissimo Crocefisso e per i fedeli, mentre domenica 6 maggio, ci sarà la santa Messa solenne alle ore 17.30 – preceduta dalla recita del santo Rosario – cui farà seguito la processione sino al santuario della Madonna dell’Apparizione, con ritorno sempre alla chiesa di Ognissanti.

Il maestoso apparato ligneo contenente il taumaturgo Crocefisso verrà portato a spalla dai numerosi confratelli in saio rosso, con i canti accompagnati dalla Banda musicale di Pellestrina. Tale festa religiosa, particolarmente sentita in tutto il litorale, non aveva luogo, in origine, nella 1ª domenica di maggio, bensì nella 3ª domenica di luglio, liturgicamente dedicata al SS.mo Redentore e posteriormente nella solennità di Pentecoste. Nei tempi passati si ricorda, però, che tali celebrazioni annuali si sono svolte anche nella domenica della Ss.ma Trinità o nella prima domenica di luglio, dedicata al Preziosissimo Sangue di Gesù Cristo. A tale insigne simulacro è intitolata la Confraternita del Ss.mo Crocefisso di Pellestrina – come già annotato – che venne eretta canonicamente con decreto episcopale del 20 ottobre 1916 e successiva bolla del 6 novembre 1916, con Padre Guardiano l’arciprete “pro tempore” di Ognissanti. La festa, ai giorni nostri – come già ricordato – si tiene la prima domenica dopo il 3 maggio, giorno in cui il calendario liturgico celebra la festa dell’Invenzione della Croce, ossia del ritrovamento del sacro legno da parte della madre dell’imperatore Costantino, sant’Elena. Ricordiamo, infine, che la cappella che ospita l’altare del taumaturgo Crocefisso venne restaurata e decorata nell’anno 1904, grazie alle disposizioni di un devoto, mentre l’altare ricorda la preesistente presenza di una Confraternita, chiamata della “Buona morte”, figurando nel paliotto marmoreo di nero vari teschi marmorei in rilievo. 

Giorgio Aldrighetti

 

Nuova Scintilla n.17 – 29 aprile 2018