Orientamenti per il risveglio della fede

iniziazione-cristiana
Facebooktwitterpinterestmail

Catechesi e Comunità

L’evangelizzazione: compito prioritario di tutta la comunità

Orientamenti per il risveglio della fede

Nella presentazione delle Note del Consiglio Episcopale Permanente della CEI, siamo giunti all’ultima, la numero 3 che porta il titolo: “Orientamenti per il risveglio della Fede e il completamento dell’I.C. in età adulta”. L’anno della sua pubblicazione è il 2003.I Vescovi italiani, in questa  Nota, parlano con grande rispetto della situazione psicologica e spirituale di quanti sono alla ricerca di Dio, o di cristiani abbandonati a loro stessi. Ma, se l’uomo può dimenticare o rifiutare Dio, pur avendo il desiderio di salvezza, Dio non si stanca di chiamare ogni uomo perché viva e trovi la felicità (n. 2). Infatti è dall’incontro personale con Gesù che nasce in ciascuno la coscienza della propria fragilità e della propria condizione di peccato e, insieme, l’adesione al suo messaggio di salvezza, con il desiderio di diffonderlo nel mondo (n. 1). Ecco allora che l’evangelizzazione non è un impegno riservato agli “specialisti”, ma compito proprio e prioritario di tutta la comunità.

La Chiesa è chiamata ancora una volta a mostrarsi esperta in umanità e ad accompagnare, con sapienza evangelica e con atteggiamenti di attento ascolto e di sincera condivisione, il cammino di coloro che desiderano maturare una scelta consapevole di fede (n. 3). La Nota fa osservare che le situazioni in cui può nascere una domanda di fede possono essere molteplici: – alcuni battezzati, che hanno avviato una ricerca di senso della vita al di fuori del cristianesimo, desiderano verificare le risposte cercate in varie religioni; – altri battezzati che, a seguito di sollecitazioni provenienti da avvenimenti apparentemente casuali hanno avuto un risveglio su interrogativi da tempo sopiti; – nelle esperienze di volontariato può verificarsi un ripensamento intorno ai valori posti a fondamento della propria esistenza (n. 10); – nell’età giovanile ricorrono momenti che possono diventare snodi esistenziali per una nuova visione della vita, approdando all’acquisizione di valori durevoli e scelte di vita particolarmente impegnative (n. 11). Le situazioni richiamate e altre possibili, oltre alle tante domande di senso formulate da molti giovani e adulti, pongono la comunità cristiana di fronte alla responsabilità della propria missione evangelizzatrice (n.15). Questa azione della Chiesa volta a suscitare la fede, è necessaria e insostituibile anche per ridestarla in coloro nei quali è spenta, rinvigorirla in coloro che vivono nell’indifferenza e farla scoprire con impegno personale alle nuove generazioni. Se quindi l’obiettivo specifico dell’evangelizzazione è la nascita o la rinascita della fede, lo scopo proprio della catechesi è lo sviluppo o maturazione della fede (n. 23). Ritornare a Cristo comporta il rinnovamento della vita. Nel cammino di conversione occorre saper offrire segni del cambiamento della propria vita, esprimendo la testimonianza per Gesù Cristo nelle concrete situazioni dell’esistenza (n. 39). Questa “conversione della pastorale” non può limitarsi a coloro che non hanno ancora ricevuto l’annuncio del Vangelo, ma esige una rinnovata e sempre più convinta attenzione a tutti i battezzati. Gli uomini del nostro tempo, portatori di un desiderio di Dio, spesso inconsapevole e inespresso, chiedono ai credenti non solo di “parlare” di Cristo, ma di farlo “vedere” (n. 2). Nella diocesi tutti sono chiamati a proclamare con forza la fede: il vescovo che ha la responsabilità diretta del cammino di evangelizzazione e del cammino di iniziazione cristiana (n. 31); la parrocchia, per far vivere un’esperienza di fraternità evangelica, di vita comunitaria, di dialogo aperto sulle ragioni della fede (n. 32); i singoli credenti o le comunità cristiane per cercare risposte a interrogativi e speranza nelle angosce (n. 51); essenziale e insostituibile è il ministero del catechista accompagnatore: egli è un testimone che, con le parole e con la vita, presenta il fascino esigente della sequela di Cristo (n. 35).  (1. Continua)

don Danilo Marin

 

Nuova Scintilla n.16 – 22 aprile 2018