C’era una volta

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I GIORNI

C’era una volta

In una antica città del mondo fino allora conosciuto, vive un gruppetto di uomini e donne, guardàti dalla gente con uno strano interesse. Si sposano come tutti, generano figli, ma non espongono i neonati. Hanno in comune la mensa, ma non il letto. Obbediscono alle leggi, ma con la loro vita superano le leggi. Amano tutti e da tutti sono perseguitati. Sono poveri e arricchiscono molti. Nel giorno del sole, che essi chiamano domenica, si riuniscono in uno stesso luogo e cantano inni a Cristo riconosciuto come Dio. Uno di loro, investito di autorità, racconta la vita di Cristo, ripetendo nella piccola assemblea gesti semplici e significativi. Alcuni tra quelli più anziani hanno conosciuto personalmente Giovanni, apostolo di Gesù e suo evangelista, ne hanno parlato ai figli e ora ne parlano ai nipoti.

Cresce una generazione di ragazzi e giovani che credono in Gesù e ne seguono la forma di vita, nel fascino di una amicizia coinvolgente. L’ambiente umano circostante rimane estraneo, ma qualcuno comincia a guardarli con simpatia e ammirazione. Si costituiscono nuove famiglie che iniziano la loro convivenza con una preghiera e una benedizione davanti alla comunità. Qualche giovane e qualche ragazza si dedicano così intensamente alla preghiera e alla carità verso malati e bisognosi, da impostare una nuova forma di vita. Non ci sono luoghi particolari nei quali radunarsi, ma chi ha una sala grande nella sua casa la mette a disposizione per riunioni o celebrazioni e per ospitalità più o meno occasionali. Ciascuno per la propria parte si sente responsabile di tutto, per un amore che gli viene donato e per un compito che gli viene affidato.

Quanto sopra non è una favola bella. È la trascrizione quasi letterale di una lettera scritta verso l’anno 90 a un cristiano di nome Diogneto, di una relazione che Plinio il Giovane qualche decennio dopo manda all’imperatore Traiano, e di spezzoni di altri documenti coevi.

Questi documenti raccontano da dove è cominciato il cristianesimo e da dove sempre ricomincia. La Chiesa, cresciuta nel tempo e diffusa nel mondo, ha coinvolto  uomini e donne di ogni ceto e ha occupato luoghi grandi e piccoli in città e paesi; è maturata come corpo organico e organizzato. All’origine delle chiese affollate, degli oratori ben forniti, dei preti giovani e ben preparati, dei servizi ben congegnati, c’è il fascino dello stesso Cristo, risorto e vivo, che ancora incontra e prende il cuore di una, due, dodici, venti persone. C’è quell’amicizia che nasce dalla ventata dello Spirito Santo e spalanca al mondo, tra quanti si cercano per accompagnarsi gli uni gli altri a percorrere i passi del Signore Gesù. C’era una volta. E c’è ancora.

don Angelo