“Amarlo e farlo amare”

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CATECHESI E COMUNITA’

Ultima parte delle riflessioni sul documento “Incontriamo Gesù” (4)

“Amarlo e farlo amare”

Siamo arrivati alla fine della breve presentazione di “Incontriamo Gesù, Orientamenti per l’Annuncio e la Catechesi in Italia”.

Vorrei riportare quanto mons. Marcello Semeraro, allora presidente della Commissione Episcopale per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi, disse ai Vescovi italiani indicando alcune dimensioni fondamentali che caratterizzano gli Orientamenti stessi:

* L’assoluta precedenza della catechesi e della formazione cristiana degli adulti e, all’interno di essa, del coinvolgimento delle famiglie nella catechesi dei piccoli (cf. particolarmente il n. 24). Si tratta inoltre di valorizzare tutta l’azione formativa (che comprende anche liturgia e testimonianza della carità) in chiave “adulta”.

* L’ispirazione catecumenale della catechesi: questo comporta un’attenzione esplicita all’iniziazione cristiana degli adulti ed insieme una forte attenzione al dono di Grazia operato da Dio, alla scelta di fede, agli itinerari, ai riti, alle celebrazioni e ai passaggi che scandiscono il cammino.

* La formazione dei catechisti e – in forma curriculare e permanente – la formazione dei presbiteri e dei diaconi. La formazione specifica di coloro che operano – a vario titolo – negli Uffici Catechistici Diocesani.

* La proposta mistagogica ai preadolescenti, agli adolescenti ed ai giovani, caratterizzata da una non scontata continuità con la catechesi di iniziazione cristiana ma anche dalla considerazione della realtà di «nuovi inizi» esistenziali.

A questo punto ci auguriamo che gli Orientamenti promuovano un grande impegno nelle nostre Chiese locali e nelle singole Comunità parrocchiali.

Il testo ha avuto una larga diffusione, è stato affidato a tutti gli operatori pastorali ed in particolare a coloro che lavorano nel campo dell’annuncio e della catechesi perché venga attuato in tutte le diocesi.

Nel numero 199 del Documento di Base, “Il Rinnovamento della catechesi” si diceva: “Nato nella Comunità ecclesiale, il Documento ritorna ora nel vivo della Comunità ecclesiale”.

Anche questi Orientamenti, che hanno visto il contributo fattivo e qualificato di tantissime persone all’interno della Chiesa, ritornano nelle nostre Comunità e aiutano ad accompagnare l’opera dello Spirito perché il Signore Gesù sia accolto e trasformi la vita di tante persone a cominciare, dagli adulti e dalle famiglie fino ai giovani, agli adolescenti e ai ragazzi delle nostre parrocchie.

Mi piace terminare questa chiacchierata sugli Orientamenti citando un passaggio di Papa Francesco che, parlando ai Vescovi proprio nell’Assemblea in cui avrebbero votato l’approvazione del Documento stesso, affermava:

“Abbiate fiducia che il popolo santo di Dio ha il polso per individuare le strade giuste. Accompagnate con larghezza la crescita di una corresponsabilità laicale; riconoscete spazi di pensiero, di progettazione e di azione alle donne e ai giovani: con le loro intuizioni e il loro aiuto riuscirete a non attardarvi ancora su una pastorale di conservazione – di fatto generica, dispersiva, frammentata e poco influente – per assumere, invece, una pastorale che faccia perno sull’essenziale. Come sintetizza, con la profondità dei semplici, santa Teresa di Gesù Bambino: “Amarlo e farlo amare”. Sia il nocciolo anche degli Orientamenti per l’annuncio e la catechesi che affronterete in queste giornate”.

(4 – fine)

don Danilo Marin

Nuova Scintilla n.6 – 11 febbraio 2018