Testimonianze dalle parrocchie

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VISITA PASTORALE DEL VESCOVO ADRIANO ALL’U.P. CHIOGGIA NORD (S. Giacomo, S. Andrea, S. Domenico, Patrocinio di Maria e S. Filippo Neri)

Il pastore in mezzo al suo popolo: bambini, pescatori, associazioni, gruppi di preghiera

Giornate di grazia per tutti

Giovedì scorso 25 gennaio, con la messa vespertina conclusiva della Settimana di preghiera per l’Unità dei cristiani presieduta dal vescovo Adriano, si è idealmente conclusa anche la Visita pastorale del vescovo nelle quattro parrocchie dell’Unità pastorale Chioggia Nord (S. Giacomo, S. Andrea, S. Domenico, Patrocinio di Maria e di S. Filippo Neri). Si è trattato di una decina di giornate intense, durante le quali il vescovo è stato tra la gente, sempre disponibile ai vari incontri programmati e non programmati, con una grande capacità di dialogo e una grande carica umana di ascolto, di comprensione, di incoraggiamento. A cominciare con i pescivendoli della pescheria al minuto, e poi lungo riva Vena o lungo il Corso del popolo che ha percorso più volte, fermandosi anche nei bar a dialogare con le persone. Molto graditi ed efficaci l’incontro familiare con i catechisti e quelli con i ragazzi che si stanno preparando alla Cresima-Comunione e con i loro genitori.

Belli, simpatici e spontanei gli incontri con i bambini delle scuole dell’infanzia (quella paritaria, dove ha incontrato anche i genitori, e quella statale) e della scuola elementare “Gregorutti”. Momenti intensi di spiritualità, di preghiera o di riflessione, negli incontri con il gruppo dell’Azione Cattolica, del Rinnovamento nello Spirito e con i partecipanti alla Lectio divina; amichevole scambio nell’incontro con il gruppo del Centro parrocchiale, svolto familiarmente durante la cena in una casa; utile dialogo sulle problematiche socio-caritative nell’incontro con i volontari del Centro d’ascolto svolto nella loro “sede operativa”. Importanti per la corresponsabilità e la condivisione gli incontri con i tre sacerdoti che operano nell’Unità pastorale, con la comunità delle Serve di Maria Addolorata, con i membri del Consiglio pastorale unitario e con quelli dei Consigli per gli affari economici. Molto apprezzata e accolta con sincera commozione la visita del vescovo, casa per casa, a tutti i malati e infermi (una cinquantina!) dell’Unità pastorale ai quali viene periodicamente portata la comunione dal sacerdote o dai ministri straordinari. Le celebrazioni, a loro volta, sono state il momento della piena partecipazione dei fedeli e dell’incontro con il pastore che al termine si fermava per un cordiale saluto: il vescovo, tra il primo e il secondo fine settimana, ha presieduto praticamente ad ognuna delle messe festive che vengono celebrate nelle chiese di San Giacomo e di Sant’Andrea, oltre a presiedere la tradizionale “messa delle anime” il mercoledì nelle due chiese; non è mancata una sua presenza significativa ad una messa feriale nella cappella invernale della chiesa del Patrocinio di Maria e di San Filippo Neri (dove nel periodo invernale non si celebra la messa festiva per carenza di riscaldamento) e non è mancata una breve visita, una sorta di premuroso sopralluogo, alla chiesa di San Domenico, dove sono attualmente in corso lavori di restauro. Ora attendiamo il vescovo anche ad un incontro con la ventina di coppie di fidanzati che sabato scorso 27 gennaio hanno iniziato con gioia e partecipazione il Corso di preparazione al matrimonio cristiano. Sono previsti inoltre una serie di altri incontri a livello vicariale con settori e rappresentanze importanti della vita cittadina. Un grazie sincero al vescovo Adriano per la sua presenza di pastore, ma anche di padre e di fratello, che, in questi dieci giorni, ha saputo farsi vicino a tutti coloro che ha avuto modo di incontrare, portando a tutti una parola di sostegno, di vicinanza e di amicizia cristiana.

(Vito)


Visita-S-GiacomoL’INCONTRO CON I CATECHISTI

Uno dei momenti più significativi della visita pastorale nella nostra Unità è stato sicuramente l’incontro del vescovo con il gruppo dei catechisti. L’incontrarsi in una famiglia si è rivelato da subito un’occasione propizia per condividere la cena, organizzata con il semplice porta e offri, ma soprattutto per mettere in comune situazioni, proposte, dubbi e speranze. In un clima disteso e molto familiare, il vescovo ha saputo offrire la sua attenta e competente riflessione su ogni intervento proposto. Ci ha incoraggiati quando ha colto le nostre difficoltà nell’affrontare la catechesi rivolta alle famiglie dei nostri ragazzi; sono interventi che spesso ci vedono poco incisivi, che si scontrano con abitudini e modi di pensare che non aiutano sicuramente la crescita di fede dei genitori né tanto meno dei bambini. Ecco che allora ci ha dato speranza l’incoraggiamento del vescovo ad essere prima di tutto degli accompagnatori, persone cioè che camminano insieme, talvolta senza avere la pretesa di cambiare tutto, ma consapevoli che è importante suscitare la scintilla che riaccende nuovamente la fede di ognuno. Guardando il caminetto, dove ormai il fuoco si era affievolito, e indicando le braci ci ha suggerito metaforicamente che basta soffiare un po’ per farle rivivere. Ci ha raccomandato di essere testimoni noi stessi della nostra fede per far capire agli altri che, dopo tutto, si tratta di vivere gli insegnamenti del Vangelo nelle piccole esperienze della vita di ogni giorno. Inoltre ci ha invitato ad affrontare il cammino con serenità e fiducia, ma anche con competenza tratta da una formazione personale e di gruppo. È stato sicuramente un momento importante perché ha dato modo di riflettere sulle criticità ma anche di essere fiduciosi nel coltivare i punti di forza.

Graziella Signoretto

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L’INCONTRO CON GLI ANZIANI E INFERMI

Da sabato 13 gennaio a lunedì 22 gennaio il pastore della diocesi con la sollecitudine e “umanità” del buon Pastore ha incontrato nelle case una cinquantina di anziani impossibilitati a venire in chiesa per infermità. Questi nostri fratelli e sorelle li riteniamo i “parafulmini” della nostra unità pastorale e pertanto diventano il centro della sollecitudine e cura pastorale dei sacerdoti e di sette ministri straordinari della comunione che settimanalmente portano il conforto della fede e la vicinanza e affetto di tutta la Comunità. Il vescovo si è inserito dentro questa attenzione pastorale. È stato bello vederlo passare di casa in casa, salire per le scale strette delle case, e stringere a tutti la mano, offrire una carezza, distribuire un bacio. È l’umanità tipica del Pastore che spinge a farsi vicino e partecipe della sofferenza e solitudine in cui versano tanti nostri fratelli e sorelle; è la compassione del Buon Samaritano che scende per mettersi all’altezza del volto concreto di chi giace in un letto di sofferenza per versarvi l’olio della misericordia e della speranza. Più semplicemente un andare nelle famiglie principalmente per “ascoltare” gioie e speranze … ricordi del passato che illuminano il futuro e danno saggezza per quei giovani che vivono il presente. La presenza del vescovo ha suscitato emozione, talora imbarazzo per un ospite di riguardo; ma a prevalere è sempre stata la semplicità che mette tutti a proprio agio. La preghiera e la benedizione concludevano la visita fatta di ascolto e di risposta con la Parola di consolazione. La qualità di una società e di una comunità si giudica anche da come gli anziani sono trattati e dal posto loro riservato nel vivere comune. Un grazie al vescovo per la sua testimonianza di pastore buono e umano. Un grazie alle famiglie, ai figli che esprimono accoglienza e solidarietà per i genitori anziani. Grazie agli anziani e ammalati: il loro patrimonio di esperienza è per tutti dispensatore di sapienza, testimone di speranza e di carità. Un grazie a quelle persone che in tutti i giorni dell’anno si mettono a servizio della vita che volge al tramonto: una vita ricca di colori intensi, vivaci, che soddisfano gli occhi, ma ancor di più parlano al cuore.

 don Massimo

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Visita-S-Giacomo-Angelo-CustodeVisita alla scuola “Angelo Custode”

Martedì 16 gennaio il vescovo è venuto ad incontrare i bambini della scuola dell’infanzia Angelo Custode in calle Manfredi. Noi lo abbiamo accolto con la semplicità e la gioia che contraddistingue la personalità dei bambini che, tra palloncini, cartelloni e addirittura biscotti (preparati da loro stessi) nel salone della scuola, hanno cantato canzoncine e l’hanno intrattenuto in spiritosi dialoghi. Poi con molta spontaneità si sono avvicinati al vescovo e gli hanno regalato ciascuno un biglietto disegnato da loro con una dedica. Prima di concludere la visita abbiamo mangiato tutti assieme i biscotti e regalato una piccola confezione perché la possa gustare a casa. Il giorno dopo, alla sera, prima dell’incontro con i genitori, la comunità delle suore ha condiviso la cena con il vescovo e i sacerdoti dell’Unità pastorale. È stato un incontro conviviale familiare e fraterno. Alle 21.00 è ripreso il dialogo nella sala della scuola, dove un bel gruppo di genitori dei nostri alunni ha partecipato. In un clima disteso e familiare il vescovo ha accennato all’importanza dell’educazione dei figli nel rispetto della libertà personale. Si è aperto poi il dialogo e alcuni genitori sono intervenuti manifestando la loro gioia nell’aver scelto la nostra scuola e hanno chiesto consigli sui comportamenti da tenere nell’educare i figli a quei valori umani e religiosi che sono perno della nostra quotidianità in questa scuola.

 A. N. V.

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Visita-S-Giacomo-GregoruttiVisita alla scuola “Gregorutti”

Venerdì 19 gennaio una sorpresa graditissima ha allietato la mattina della scuola primaria “P. A. Gregorutti”… Beh, a dir il vero, una mezza sorpresa. Perché i bambini conoscevano già da qualche settimana chi sarebbe arrivato a far loro visita. Il vescovo è giunto in perfetto orario per far vivere agli alunni una bellissima esperienza. Le 9 classi che compongono la scuola sono scese in atrio, dove hanno intonato alcune canzoni, preparate con l’insegnante di Religione, sulla pace e sulle emozioni che si provano crescendo. Poi è stato presentato un particolare alfabeto che gli alunni tentano di seguire a scuola, ma soprattutto nella vita: la A come Accettazione, la B di Baci, la C di Carezze, fino ad arrivare all’O di Ospitalità, alla T di Tenerezza e alla U di Umanità. Un alfabeto davvero costruttivo, ha tenuto a sottolineare il Vescovo, visto che ai suoi tempi la A era solo di Asino e la O di Oca. Quindi ha aggiunto che le 150 voci che hanno composto il coro sembravano una sola voce, e in questo modo ha potuto respirare la coesione tra alunni e insegnanti che regna nella scuola. Poi ha preso la parola la preside dell’istituto comprensivo Chioggia 3, la dott.ssa Antonella Zennaro, che ha omaggiato mons. Adriano con l’albero dei propositi: un albero realizzato con le buone intenzioni e i desideri di ogni bimbo … 150 tra le richieste più disparate. Ma i richiedenti sono convinti che Dio troverà un minuto per ognuna di esse!

Antonella De Bei

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bimbi-battezzatiCon le famiglie di neobattezzati

La visita pastorale ha previsto anche un breve saluto alle famiglie che hanno battezzato i bambini in questi ultimi tre anni. Domenica 21 gennaio, nella basilica di San Giacomo, al termine della celebrazione eucaristica, che in molti momenti ha richiamato la liturgia battesimale, il vescovo ha incontrato le famiglie presenti avvicinandosi a loro ed esprimendo per ognuna una parola di saluto e incoraggiamento. Donare un libriccino di preghiere è stato un piccolo segno per invitare le famiglie a non dimenticare la bella abitudine di pregare insieme. Durante l’omelia, il vescovo aveva fatto riferimento alla responsabilità dei genitori nella formazione cristiana dei propri figli. Essi sono chiamati a essere testimoni nella famiglia, ognuno con le proprie caratteristiche. Per i genitori presenti è stata un’occasione per riprendere alcuni stimoli affiorati negli incontri in preparazione al Battesimo, sull’impegno e le difficoltà che tale scelta comporta, ma anche sulla consapevolezza che non si è soli ad affrontare gli ostacoli perché Gesù è sempre con noi. Per gli animatori battesimali rimane l’impegno di continuare il rapporto con queste famiglie, accompagnandole in un confronto personale, ma soprattutto comunitario.

Roberto Lunardi

 

Nuova Scintilla n.5 – 4 febbraio 2018