La via del mettersi a disposizione, fino all’ultimo

ULTIMO-ANNO-POL-LIVE
Facebooktwitterpinterestmail

Pol-live: un ultimo dell’anno alternativo per il gruppo di giovani del Polesine

La via del mettersi a disposizione, fino all’ultimo

L’ultimo dell’anno, si sa, per i giovani ha un fascino particolare; l’ultima notte dell’anno civile è carica di scaramanzia, necessita di tanta preparazione, cene, musica, compagnia, buon vino: il tutto deve essere pronto per stappare la bottiglia allo scoccare della mezzanotte. Eppure in tanti posti c’è chi decide di non tenere tutto per sé e di passare un ultimo dell’anno alternativo: chi lo passa in preghiera, chi compie qualche pellegrinaggio e chi vive esperienze di servizio dedicandosi agli ultimi, a chi è più bisognoso. Anche nella nostra diocesi un gruppo di giovani ha voluto vivere un ultimo dell’anno alternativo. La proposta è partita dall’Oratorio di San Giusto, a cui si sono aggregati i ragazzi che stanno vivendo l’esperienza formativa del Pol-live.

Irene di Loreo ci racconta come hanno vissuto questa giornata. Il gruppo ha iniziato il suo capodanno di servizio con la Santa Messa domenicale nella Festa della Santa Famiglia. In essa, ci è stato ricordato, troviamo una scuola a cui affidarci e cogliamo l’esempio per vivere l’amore più vero e sincero. Dopo il pranzo al sacco i partecipanti si sono divisi in quattro gruppi che si sono recati in quattro diverse realtà. Un gruppo si è recato al Morini Pedrina ad Este, un secondo presso la Comunità alloggio Villabona a Marghera. Entrambi hanno passato il pomeriggio in due comunità per disabili dove hanno potuto condividere un po’ della loro speciale gioia cantando e giocando a tombola insieme. Un altro gruppo si è recato nella parrocchia San Siro di Bagnoli provincia di Padova, in una comunità per immigrati, dove, grazie al ballo e a diversi giochi, si è riusciti a superare quelli che sono i problemi di comunicazione per via della lingua e delle diverse abitudini. Infine l’ultimo gruppo si è recato presso Villa Tamerici a Porto Viro a far visita agli anziani e portare un po’ di allegria alla loro monotona routine con canti natalizi e giocando a tombola. Non importa in quale realtà un ragazzo o un adulto abbia prestato il proprio servizio per far apparire un sorriso sul volto di chi ha ben poco per essere felice, perché la gioia più grande la hanno data quelle persone speciali alle persone normali che hanno deciso di dedicargli un po’ del loro tempo.

Maria Antonietta di Taglio di Po scrive: “Come ogni esperienza di volontariato è stata unica e penso abbia lasciato qualcosa ad ognuno di noi, in particolare mi ha sorpreso l’affetto con il quale ci hanno ricevuto, lo stesso che li tiene uniti come gruppo e che traspare dalle operatrici.

Sono esperienze come queste che mi convincono sempre di più che il nostro dono più grande sia la capacità di amare e che ad ogni sorriso corrisponda un pezzetto di cielo”.

Caterina di Porto Tolle invece racconta: “Il mio gruppo ha vissuto il servizio a villa Tamerici durante il quale ci siamo presi due orette da passare con alcuni disabili e anziani del posto, abbiamo cantato e suonato in compagnia facendo della musica un elemento unificante tra tutti noi! È veramente bello vedere come queste persone, affrontando la realtà di tutti i giorni, riescano comunque ad andare oltre facendo prevalere la Gioia nei loro animi!”

Il volontariato cristiano è risposta ad una chiamata, quella chiamata, come scrive Benedetto XVI, da cui scaturisce “la gioia di poter offrire amore” e, continua il papa emerito, “il nostro servizio ai poveri nasce dall’esperienza del dono ricevuto, dall’esperienza di esserci sentiti amati gratuitamente da Dio.”

I cristiani hanno sempre percorso e promosso la via della carità. Forse che sia questa la via per avvicinare i giovani a Gesù? Sarà importante aiutarli a capire la differenza tra sacrificio e volontariato, che cos’è un servizio nell’ottica cristiana. Possa essere anche questo un altro passo per la crescita dei nostri giovani.

Concludendo l’esperienza Irene proponeva questa frase della poetessa statunitense Maya Angelou: “Ho imparato che le persone possono dimenticare le cose che hai detto, le persone possono dimenticare le cose che hai fatto, ma non possono dimenticare come le hai fatte sentire” che può essere tradotto evangelicamente dicendo “amatevi gli uni gli altri, come Io ho amato voi”.

Ricordiamo che il prossimo appuntamento di formazione per i giovani della diocesi dai 16 anni in su sarà domenica 28 gennaio 2018 presso il ristorante “Gran Delta” a Rosolina, a partire dalle ore 18, con un incontro tenuto da Alberto Boldrini, divenuto famoso nella provincia di Rovigo per la trasmissione che conduceva sulla radio diocesana Polesine Coast to Coast.

don Yacopo, delegato pgd

Nuova Scintilla n.2 – 14 gennaio 2017