Una vacanza alternativa

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SGUARDO PASTORALE

Una vacanza alternativa

Ventidue adulti e quindici bambini sono i protagonisti di un’esperienza che si iscrive nel percorso di iniziazione cristiana. La meta è Assisi, la città di Francesco e Chiara, che con la loro vita restano modello di vita cristiana, costruita sull’adesione radicale al Vangelo.

Dentro la loro ricerca di felicità si manifesta la volontà del Signore che li guida alla comprensione del vero bene. Fuori dagli schemi essi lo trovano nella fraternità e nella povertà. C’è da interrogarsi perché la nostra ricerca percorre i sentieri tanto ingannevoli del successo personale e della ricchezza. Lo sguardo dei due santi si fissa invece sul crocifisso a San Damiano e sui lebbrosi che vivevano ai margini della città. Il loro cuore pulsa per il creatore, incontrato nel silenzio degli eremi e della clausura. Visitare quei luoghi diventa evocativo ma nello stesso tempo anche stimolante nell’apprendere che senza la preghiera anche la fede resta vuota o fredda operazione intellettuale. La piazza di San Rufino sembra esporre ancora oggi allo stupore e all’ammirazione della stessa nobile Chiara il corpo di Francesco spogliato delle vesti restituite al padre e rivestito coi panni dei poveri. Da maggiorente quale voleva diventare si battezzò “minore” assieme ai suoi frati. È il percorso della libertà, che in tutte le epoche passa attraverso il sentiero della spogliazione da ogni privilegio per riconoscere che tutto viene da Dio creatore e Signore.

Diventa una responsabilità non da poco per dei genitori, preoccupati della trasmissione dei valori cristiani, fare discernimento tra la congerie di sollecitazioni che giungono ai figli dal contesto culturale odierno. Sai ruvidi e rammendati, sandali e cordoni, assieme a qualche cilicio, sono esposti come reliquie, e ci si domanda come potessero essere felici coloro che ne facevano uso. Eppure suore e frati esprimono quotidianamente la gioia ricevuta da loro in eredità. Non è la gioia delle soddisfazioni immediate e superficiali, ma quella che sgorga dal profondo, dall’amore ricevuto e donato che continua a far fluire la vita rigenerante dello Spirito.

L’altra solenne lezione di Assisi viene dall’impegno che vi si è sempre profuso per la pace, l’ecumenismo e il dialogo Interreligioso. Francesco aveva saputo far dialogare le opposte fazioni nella politica e negli affari, e aveva stupito lo stesso sultano d’Egitto con il suo coraggio. Respirarne la forza e la profezia mette fiducia nel consegnare ai figli un futuro di riconciliazione e di solidarietà.

La natura dell’Umbria, cantata nell’insuperabile “Laudato si’ ”, anche in pieno inverno colpisce per i suoi colori e la sua vitalità. Amarla e rispettarla diventa monito alle nuove come alle vecchie generazioni.

Sono tutte sollecitazioni che ben si inseriscono in un percorso di maturazione della fede e che ragazzi e famiglie si consegnano reciprocamente nella condivisione di questa vacanza alternativa.

don Francesco Zenna

Nuova Scintilla n.1 – 07 gennaio 2018