Avvenga per me secondo la tua Parola

Facebooktwitterpinterestmail

PAROLA DI DIO – IV DOMENICA D’AVVENTO – B

LETTURE: 2 Sam 7,1-5.8b-12.14a.16; Sal 88;  Rm 16,25-27;  Lc 1,26-38

Avvenga per me secondo la tua Parola

Nel racconto dell’Annunciazione ci viene rivelato che l’azione di Dio e la risposta dell’uomo operano insieme a favore dell’uomo. Vocazione significa che Dio coinvolge l’uomo per realizzare i suoi progetti, che diventano pienamente comprensibili man mano che si attuano. Nel racconto dell’Annunciazione mi interroga sempre più profondamente la risposta che l’evangelista Luca mette in bocca a Maria: “Avvenga per me secondo la tua parola”! Leggevo in questi giorni che nel IX secolo il monaco Aimone sottolineava che la fede di Maria era una fede in crescita: più vedeva ciò che già aveva letto, più ella credeva. Alcune volte Maria è dipinta con il rotolo delle Scritture in mano, è la “Madonna del Libro”. Altre opere rappresentano Maria che tiene in mano il Libro mentre l’angelo Gabriele le parla. Come a dire che l’Angelo le parla di quelle cose che lei ha letto e conosce, come l’oracolo di Natan che anche noi oggi abbiamo ascoltato o le pagine di Isaia 7, 9, 11 che ascolteremo in questi giorni. Cosicché ciò che l’Angelo le annuncia non le è estraneo.

Ora però di fronte a quell’annuncio in cui è coinvolta personalmente, Maria ascolta, medita, memorizza, scruta, comprende, prega, acconsente, contempla e così si prepara ad accogliere ogni messaggio che lungo tutta la sua vita le viene dalla Parola fatta Carne, Gesù, e dagli altri suoi insegnamenti diventati poi Parola Scritta, parola da leggere e ascoltare. Luca della Robbia ha una bellissima rappresentazione della “Virgo a Scripturis” la Vergine che attinge la fede dalle Scritture. Gesù, nel tempo della sua vita terrena restò per Maria, Giuseppe e gli apostoli un enigma, come comprendiamo dalle domande che Maria, Giuseppe e gli altri si ponevano nei suoi confronti, come leggiamo nei vangeli. Ma a poco a poco compresero, specie dopo Pasqua, con le Scritture in mano. Così è anche per noi. Abbiamo luce sufficiente per nutrire la nostra fede, ma anche abbastanza oscurità per stimolare la nostra ricerca. Anche Maria e Giuseppe “si meravigliavano delle cose che si dicevano di Gesù” (Lc 2, 33). La loro esperienza continua in noi. Come per Maria, anche per ognuno di noi, vivere la fede significa lasciare che Dio diventi protagonista della nostra vita: “Avvenga per me secondo la tua parola”. E più leggiamo/ascoltiamo le Sacre Scritture (Bibbia, specie Vangeli), più vediamo e più crediamo e più il mistero di Dio a noi si manifesta e ci stupisce (san Paolo). E quando sopraggiungono periodi di più profonda oscurità, anche noi, come Maria, viviamo di fede. Ma non cessiamo di vivere secondo la sua Parola.

+ Adriano Tessarollo