On the road… sulla strada

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PASTORALE GIOVANILE DIOCESANA

Una bella festa dei giovani, il 3 dicembre scorso, a Sottomarina

On the road… sulla strada

Domenica 3 dicembre giovani di tutta la diocesi si sono incontrati a Sottomarina, presso lo stabilimento balnerare “Internazionale”, per passare un pomeriggio insieme e riflettere sul tema del cammino e su che cosa sia un pellegrinaggio.

Un centinaio di giovani provenienti dalle parrocchie della diocesi, 4 esperienze di viaggio da raccontare e far sognare, musica, un invito per la prossima estate, desiderio di stare insieme, convivialità e parole sagge e di speranza. Tutti questi ingredienti hanno composto la festa dei giovani organizzata dalla pastorale giovanile diocesana.

On the Road… sulla strada, il luogo dove Gesù ha passato molto tempo e ha chiamato molti discepoli a seguirlo: Tu vieni e seguimi! Era questo il tema dell’incontro e per questo si è scelto di parlare di viaggio e di ascoltare esperienze di viaggio, alcune più vicine, altre più lontane.

Così Alessandro e Claudia hanno raccontato la gioia, le lacrime, la fatica e il cuore pieno di emozione per aver camminato sul cammino di Santiago, da Sarria al santuario di San Giacomo; Irene ci ha fatto fare un tuffo a qualche anno fa nella route nazionale scout, dove il prato di San Rossore si è colorato con l’azzurro delle camicie di Rover e Scolte di tutta Italia. Anche Gabriele ed Erica hanno raccontato il recente pellegrinaggio da Assisi a Gubbio lungo i cammini di Francesco: un cammino scandito dalla preghiera, dal silenzio e dal ritmo dei passi sul sentiero.

Infine un viaggio diverso, non scelto, non organizzato nei minimi particolari come forse gli altri. Ecco il viaggio di Innocente, un giovane nigeriano ospite della comunità “Impatto”. Con umiltà ci ha fatto entrare nella sua vita in Nigeria e ci ha aiutato a comprendere cosa significa essere lontani da casa, e iniziare una vita nuova. E, come capita spesso, il racconto della vita unisce, e così alla fine della testimonianza di Innocente il caloroso applauso lo ha accolto e ringraziato: l’amicizia, la simpatia hanno preso il posto della timidezza.

Significative sono state le parole di don Damiano che hanno introdotto le testimonianze che ci hanno fatto assaporare per un po’ la fatica ma anche la ricchezza di un’esperienza così forte come il pellegrinaggio. A seguire il buffet e la musica di due band di Porto Tolle (i Lemongrass e gli E.M.S) ci hanno dato l’occasione per stare in compagnia tra ragazzi delle varie parrocchie della diocesi.

Le parole del vescovo Adriano infine hanno concluso la serata con un caloroso invito a partecipare all’evento di Roma che si svolgerà dall’ 8 al 12 agosto, ricordandoci che la nostra fede è un cammino e che tutti siamo “on the road” verso Gesù!

Racconti di viaggi a piedi o con altri mezzi che hanno introdotto i giovani della diocesi nel cammino annuale verso l’incontro con papa Francesco l’11-12 agosto a Roma, promosso per offrire un’esperienza significativa anche a chi non potrà partecipare alla GMG di Panama 2019. Sarà anche occasione perché i giovani italiani rispondano alla richiesta del papa per pregare per il sinodo dei Giovani. Questo cammino sarà scandito da vari appuntamenti di preparazione e di preghiera per questo grande evento.

Bota Fè, metti fede, è questo il contributo che la Pastorale Giovanile intende dare ai gruppi parrocchiali che ogni anno seguono il cammino proposto. Un cammino che non sostituisce le specifiche identità dei singoli gruppi, ma che vuol far respirare il clima di chiesa diocesana ai giovani che stanno crescendo nelle nostre comunità cristiane. Cammini che negli anni stanno dando i loro frutti, piccoli segni di primavera che alimentano la nostra speranza di un futuro che è rappresentato proprio dalle nuove generazioni.

Si è sempre stati abituati al fatto che la cura delle nuove generazioni, in particolare degli adolescenti e dei ragazzi, fosse affidata ai preti giovani, ai cappellani delle parrocchie più grandi; venendo un po’ meno queste figure si vede anche il diminuire delle parrocchie partecipanti a questi eventi diocesani. Sorge spontanea la domande se non sia forse il caso di cambiare questa mentalità. È tempo di eliminare i pregiudizi nei confronti dei giovani, capire il loro linguaggio e mettersi in loro ricerca, ricordando le profetiche parole di San Giovanni XXIII: “La Chiesa non è un bel museo da spolverare, ma è un giardino che va curato”. Gesù stesso parla di contadini che buttano semi dappertutto e ci ricorda poi: sia che il seminatore “dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura”. (Mc 4,27-29). Senz’altro oggi non è il tempo di mietere, occorre iniziare a dissodare bene il terreno dai tanti sassi, arare, concimare e quindi seminare. Il seme sappiamo che è buonissimo e il divino Agricoltore è il Padre (Gv 15,1). E allora, come ha scritto papa Francesco nella sua lettera ai giovani: “A Cracovia, in apertura dell’ultima Giornata Mondiale della Gioventù, vi ho chiesto più volte: «Le cose si possono cambiare?». E voi avete gridato insieme un fragoroso «Sì»”. I giovani sono disposti a cambiare e noi?

Roberta, Marta e don Yacopo

da Nuova Scintilla n.48 – 17 dicembre 2017