Gli itinerari di catechesi per l’iniziazione cristiana dei ragazzi

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CATECHESI E COMUNITA’

Gli itinerari di catechesi per l’iniziazione cristiana dei ragazzi

Questo contributo si pone in continuazione con la riflessione della settimana scorsa. Riporto, a conferma di quanto detto, il numero 52 degli Orientamenti per l’Annuncio e la Catechesi in Italia, che hanno come titolo: “Incontriamo Gesù”. Scrivono così i nostri Vescovi: “L’«ispirazione catecumenale» dei cammini ordinari dei battezzati. La visione della iniziazione cristiana come tirocinio globale e immersione nel mistero pasquale può rinnovare le forme usuali della catechesi, talvolta debitrici di modelli che le condannano all’inefficacia. In effetti, «dato che la missione ad Gentes è il paradigma di tutta l’azione missionaria della Chiesa, il catecumenato battesimale, che le è congiunto, è il modello ispiratore della sua azione catechizzatrice».

In particolare, numerose sperimentazioni attuate nell’ultimo decennio hanno mostrato come l’itinerario catecumenale rappresenti una prospettiva opportuna anche per ripensare i cammini dei battezzati: bambini e ragazzi che completano l’iniziazione in età scolare, come giovani e adulti che domandano la Confermazione e/o l’Eucaristia. Poiché si ha a che fare con persone che hanno già ricevuto il Battesimo, si tratta di cogliere nel Rito della Iniziazione Cristiana degli Adulti (RICA) un’«ispirazione», ossia un riferimento analogico. 

A questo livello sono preziose alcune indicazioni fornite dal Rito stesso:

1. l’importanza di un cammino globale e integrato, fatto di ascolto della Parola e di introduzione alla Dottrina cristiana, di celebrazione della Grazia, di condivisione della fraternità ecclesiale, di testimonianza di vita e di carità come elemento fondante e fondamentale del cammino d’iniziazione cristiana attuato dall’intera comunità; 2. il rilievo decisivo di ciò che precede e segue il tempo del catecumenato, ossia rispettivamente la prima evangelizzazione e la mistagogia. Ciascuna delle tappe del cammino è scandita da una propria e specifica trasmissione della Parola: il primo annuncio, la catechesi organica e sistematica, la celebrazione dei sacramenti dell’iniziazione, la catechesi mistagogica; 3. i passaggi da un tempo all’altro non possono dipendere solo dall’età del candidato o dalla durata cronologica del percorso. L’ispirazione catecumenale incoraggia un discernimento che rispetta e promuove la libera e piena rispondenza del soggetto; 4. la connessione dei tre sacramenti dell’iniziazione cristiana, quale introduzione nell’unico mistero pasquale di Cristo; 5. ogni tappa e ogni tempo devono avvenire nella comunità, in relazione alla sua vita ordinaria, in primo luogo l’anno liturgico, e anche con un riferimento specifico al vescovo”.

È la voce, ripeto, dei nostri Vescovi che propongono a coloro che hanno aderito all’invito del Signore a seguirlo, un cammino ad “ispirazione catecumenale” che, non riproducendo così com’era il Catecumenato antico, si lascia – come afferma il Direttorio Generale per la Catechesi al numero 91 – “fecondare dai suoi principi elementari caratterizzanti che sono: l’intensità e l’integrità della formazione; il suo carattere graduale, con tappe ben definite; il suo legame con riti, simboli e segni, specialmente biblici e liturgici; il suo costante riferimento alla Comunità Cristiana”.

 don Danilo Marin

da NUova Scintilla n.47 – 10 dicembre 2017