Ricordate le vittime del Vajont

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CHIESA DI CA’ TIEPOLO

Ricordate le vittime del Vajont

Nel disastro del 9 ottobre 1963 perirono anche 17 cittadini portotollesi

Nella chiesa di Ca’ Tiepolo intitolata al “Sacro Cuore di Gesù” si è celebrata la Santa Messa, su proposta del sindaco Claudio Bellan, per commemorare i concittadini portotollesi deceduti nel disastro del Vajont il 9 ottobre 1963 nel neo bacino idroelettrico artificiale del torrente Vajont (al confine tra Friuli e Veneto), dovuto alla caduta di una colossale frana dal soprastante pendio del Monte Toc nelle acque del sottostante e omonimo bacino lacustre alpino realizzato con l’omonima diga. Ha celebrato la messa don Fabrizio Fornaro. Al termine della messa il consigliere comunale Alberto Bergantin ha dato lettura dei nomi dei nostri concittadini deceduti: Carmelino Beccati, Maria Franzoso, Mirka Beccati, Emilio Beccati, Angelo Beccati, Maria Da Re, Giuliano Beccati, Giuliana Beccati, Gilberto Beccati, Daniela Beccati, Giorgio Beccati, Ilario Beccati, Linda Forzati, Renata Beccati, Santina Beccati, Maria Trombin e Giuliana Finotti.

Il sindaco Bellan, con a fianco l’assessore Leonarda Ielasi, ha poi letto la commemorazione dell’evento dando anche lettura di un telegramma dell’on. Pier Paolo Baretta, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze nel quale “impossibilitato ad essere presente” si dice vicino alla comunità locale: “Ma la memoria non basta! Dobbiamo rinnovare l’impegno a rispettare l’ambiente, a difenderlo e curarlo”. Bellan si è espresso così: “Ricordare per non dimenticare, questo dovrebbe essere il nostro monito. Non dimenticare i morti di tutte le tragedie per mano dell’uomo. Non dimenticare la sofferenza dei familiari. Non dimenticare gli errori umani dovuti per lo più all’egoismo e alla ricerca assoluta del profitto. Non dimenticare che viviamo su un territorio fragile. Non dimenticare che, nel territorio, la natura va rispettata. (…)Nessuno può più accettare il sacrificio di vite umane, perché si è fatta adeguata e corretta attività di prevenzione”. E ha così concluso: “Ho preso contatto con il sindaco di Longarone per organizzare nel nostro territorio un incontro dedicato, coinvolgendo cittadini e giovani e scuole, appunto perché credo fermamente nella necessità di tenere viva la memoria affinché non si ripetano tali tragedie”.

L. Zanetti