La missione al cuore della fede cristiana

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OTTOBRE MISSIONARIO

La missione al cuore della fede cristiana

Il messaggio di papa Francesco per la Giornata Missionaria Mondiale 2017 punta a rimettere al centro dell’esperienza ecclesiale e della vita quotidiana di tutti i fedeli il cuore stesso delle fede in Cristo: la missione. Il titolo che il Pontefice pone al suo messaggio, “La missione al cuore della fede cristiana”, riassume e propone in modo efficace quella conversione che ogni credente e ogni comunità cristiana deve compiere in se stessa per portare frutti secondo lo Spirito. Diversamente sarebbe snaturata l’esperienza cristiana della vita, come anche si afferma della Chiesa: «La Chiesa è missionaria per natura; se non lo fosse non sarebbe più la Chiesa di Cristo, ma un’associazione tra molte altre, che ben presto finirebbe per esaurire il proprio scopo e scomparire».

La missionarietà è una dimensione della vita ordinaria di ogni realtà cristiana (dalla famiglia, alle associazioni e movimenti, alle comunità parrocchiali) che non può essere solo annunciata ma deve essere vissuta come il motore di ogni “fare” nella Chiesa perché prima ancora appartiene all’essere.

Molto provocatorie le tre domande che papa Francesco pone: Qual è il fondamento della missione? Qual è il cuore della missione? Quali sono gli atteggiamenti vitali della missione? Tre domande che, per il fatto stesso che il papa se le ponga, mettono in evidenza che le risposte non possono essere date per scontate. E se a livello catechistico e dottrinale ogni lettore può avere gli strumenti per rispondere correttamente, non è altrettanto immediata la risposta alla luce di una verifica individuale della propria vita di fede. Ma è proprio questo il punto al quale il papa vuole arrivare: che ognuno possa dare una risposta autentica all’incontro con Cristo, mettendosi in gioco ogni giorno per rendere vero e concreto l’annuncio del Vangelo. Ogni volta che ognuno di noi si lascia sfuggire questa possibilità, ha lasciato passare il Cristo che viene. Proviamo dunque a non far passare questo ottobre missionario senza verificarci personalmente, cogliamo questa occasione per rendere più ricca la nostra fede e la vita delle comunità nelle quali siamo inseriti. Questo ci permetterà di essere critici, in modo opportuno, innanzitutto verso i nostri atteggiamenti di chiusura che spesso sono dovuti alla miopia dei nostri progetti o alla presbiopia delle nostre pretese.

Come afferma il papa nel messaggio: «La missione della Chiesa è animata da una spiritualità di continuo esodo», così non possiamo pensare che questa spiritualità non ci appartenga a partire dai luoghi, dalle persone, dal ministero o semplice servizio che pretendiamo di compiere in nome del Vangelo.

 don Simone Zocca, CMD

Da Nuova Scintilla n.39 – 15 ottobre 2017