I GIORNI. Una vita disordinata

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I GIORNI. Una vita disordinata

Chi riesce a tenere in ordine la vita? Si parte la mattina con un programma bello e chiaro. Chi arriva a sera avendo sbarrato tutte le crocette? Le cose accadono: suona il campanello e s’interrompe il ritmo di lavoro appena avviato; sul punto più bello di una scrittura urgente il cellulare ti convoca per un imprevisto. Delle dieci cose programmate, due risultano fatte, cinque rimandate, tre cancellate. Ma la vita non è regolata sul conteggio del ragioniere. Gli avvenimenti si ammucchiano alla rinfusa, come le carte accatastate sulla scrivania dei parroci. Se il dissesto del programma disorienta il piccolo cabotaggio delle cose giornaliere, tanto più vengono compromessi i disegni a lungo termine e le programmazioni mensili o annuali. Si può preordinare una vita, con il suo carico di futuro? La vita è una sorpresa. Le persone che incontri, gli avvenimenti che accadono, le nascite e le morti, le avventure e gli incidenti, le dimenticanze e le novità, le gioie e i dolori, le sospensioni del cuore e le accensioni dell’intelletto si intrecciano e si sorpassano.

Ci sarà, in un futuro non troppo lontano, un computer gigante o un robot, perfettamente confezionati per razionalizzare finalmente la vita, sistemando gli avvenimenti, mettendo in ordine i tumulti del cuore, appiattendo i sentimenti dell’anima, parando gli urti delle circostanze? L’avvenire si spalanca ad ogni istante con una pista aperta. Il navigante lascia il porto verso il mare aperto e non sa quante onde attraverserà, né la misura e l’intensità delle tempeste che incontrerà. Non prevede il numero delle imbarcazioni che incrocerà né i venti o le bufere o la bonaccia. Il sole brilla negli occhi e fa vela al cuore, una mèta attrae e ridesta le energie, confusa o già chiara, come un ideale della giovinezza o un sentimento della maturità. E infine, l’equipaggio e i passeggeri. Non si naviga in solitaria. Tendere insieme alla stessa metà, anche con progetti e strumenti diversi, rende salda la tenuta. Il conforto della compagnia, sia di quanti sono saliti sulla stessa barca, sia di coloro che sono salpati prima o inizieranno la navigazione più tardi, lancia il cammino oltre la tempesta e la bonaccia. La vita non segue il programma del computer ma naviga con il sole che sorge e il vento che spira, con la grazia che sorprende e la libertà che si muove. Di giorno in giorno sperimenti di essere portato in braccio dal Padre che ti ama, dal Figlio che ti accompagna, dallo Spirito Santo che ti sospinge, nel gran mare di quell’“amor, che muove il sole e l’altre stelle”.

 don Angelo

Da Nuova Scintilla n.37 – 1 ottobre 2017