Misericordia e perdono

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L’indulgenza plenaria in memoria della visione di San Francesco, dall’1 al 2 agosto

Misericordia e perdono

L’indulgenza plenaria, nota come “Perdono d’Assisi”, si può ottenere dal mezzogiorno di martedì 1° agosto sino alla mezzanotte del giorno seguente, alle solite condizioni prescritte dalla Chiesa. In Chioggia – sino agli anni ‘70 dello scorso secolo – particolarmente sentita era tale forma di devozione nella chiesa di san Francesco (vedi foto), chiamata popolarmente “delle muneghette”, in ricordo dell’antico insediamento monastico femminile. L’indulgenza plenaria, passata alla storia con l’inusuale termine di “Perdono d’Assisi”, venne richiesta al papa Onorio III da san Francesco, dopo aver ricevuto una visione. Il Sommo Pontefice chiese al poverello per quanti anni desiderava tale indulgenza, al che san Francesco rispose: “Padre Santo, non domando anni, ma anime”, e felice si avviò verso la porta, ma il Pontefice, ancora, lo chiamò: “Come, non vuoi nessun documento?”.

E Francesco: “Santo Padre, a me basta la vostra parola! Se questa indulgenza è opera di Dio, Egli penserà a manifestare l’opera sua; io non ho bisogno di alcun documento: questa carta deve essere la Santissima Vergine Maria, Cristo il notaio e gli angeli i testimoni”. Con l’occasione ricordiamo che l’Ordine dei francescani arrivò in Chioggia nel 1290. La chiesa di san Francesco fuori le mura, distrutta durante la guerra contro Genova (1378-1380), passata alla storia con il nome di “Guerra di Chioggia”, risaliva al 1314. Dopo il conflitto, privati del monastero, i frati francescani conventuali si rifugiarono provvisoriamente in città, in attesa della ricostruzione del convento, che fu ultimata nel 1434. Nel successivo 1459 i frati conventuali furono sostituiti da una piccola comunità di frati minori osservanti (zoccolanti). La soppressione definitiva del convento avvenne nel luglio 1797 per volere delle autorità militari napoleoniche. L’Ordine dei frati minori cappuccini, nato dalla riforma del 1525, invece, grazie al proselitismo svolto dal chioggiotto fra Paolo Barbieri, già minore osservante, s’insediò presso i locali dell’antico ospedale Cà di Dio, fuori le mura, nel 1585 – attualmente sede della civica biblioteca “C. Sabbadino – fino alla loro definitiva soppressione, decretata sempre dal governo napoleonico nel 1806. L’Ordine dei frati minori cappuccini ritornò, poi, in Chioggia, dove rimase sino a pochi anni or sono, prestando servizio pastorale nel santuario della Madonna della navicella e nella chiesa dedicata a S. Antonio da Padova e a S. Giovanni Battista, accanto al Cimitero cittadino.

Giorgio Aldrighetti

Nuova Scintilla n.30 – 30 luglio 2017