Il vento dello Spirito

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I GIORNI

Il vento dello Spirito

Improvvisatore o programmatore? La battuta del nuovo Presidente della CEI, cardinal Gualtiero Bassetti, tutt’altro che novellino, che si è definito improvvisatore, ha messo a disagio più d’uno. La vita non va improvvisata – gli si replica – piuttosto dev’essere programmata e tesa a scoprire il ‘progetto’ di Dio. Sicché, non ci sarebbe nulla da inventare; basterebbe scrutare e interpretare quanto già scritto nel cuore di Dio. Noi: solo oggetti elettronici programmati o animali guidati dall’istinto. È così la vita? Certamente è programmato il sole che si alza secondo una cadenza perfetta, dettando il ritmo delle stagioni.  È programmato l’anno liturgico, che riprende in bellezza le tappe della storia di Dio con l’uomo, attualizzando i fatti della vita terrena di Gesù.

Sono in qualche modo programmate le funzioni fisiche di ciascuno uomo e di ciascuna donna, fondate sul DNA che ci costituisce, e sono precostruite alcune funzioni del nostro temperamento di base. Ma la libertà dell’uomo, e ancor più quella di Dio, chi la programma? L’ispirazione, improvvisa e fortuita, che sorge nel momento più improbabile e ci lancia nell’azione, dove è preventivamente scritta? I fatti che incrociano la vita come acque di un torrente, da quale protocollo provengono? Le persone che incontri e quelle che suonano alla porta, donde sbucano? La Provvidenza prepara le sementi con anni di anticipo e porta a maturazione la pianta a ridosso della nostra vita, diritta e storta come i rami degli alberi. Ciascuno fa i conti con virtù e limiti, con il bene proprio e altrui, con il peccato e la grazia, per niente preventivati ma così reali.  Tuttavia, nessuno vive a caso. Si vive mossi da una vocazione e attratti da un ideale, percorrendo viottoli e strade con occhi aperti e cuore fiducioso, guardando quel che accade, scrutando dentro le porte che si aprono e quelle che si chiudono. La vita permette di individuare nuove piste che stimolano la fantasia, svegliano il cuore e fanno sognare. E dunque, improvvisatori o programmatori? Gesù ha un unico programmatore, un navigatore perfetto che gli segna la direzione: Egli guarda il Padre, come lo guarda il Figlio eterno che sta nel suo seno, e compie puntualmente quello che il Padre gli dice di fare: a destra o a manca, sul lago o in paese, sul monte o sulla croce, con poche persone o con le folle. Gli amici lo guardano e seguono, riuscendoci o fallendo. Lui, Figlio eterno che cammina ancora per le strade della storia, è il supremo Imprevisto che viene a scombinare i programmi della vita.

 don Angelo 

Nuova Scintilla n.23 – 11 giugno 2017