Il “Corpus Domini”

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La solennità che ricorre il 15 giugno (o domenica 18) e il miracolo di Torino

Il “Corpus Domini”

Ricorre questo giovedì 15 giugno, la festa del Corpus Domini, voluta dal papa Urbano IV, con la Bolla “Transiturus de hoc mundo”, nel 1264, a seguito delle rivelazioni mistiche della Beata Giuliana di Retìne e del miracolo eucaristico di Bolsena. Narrano le cronache che nel 1208 la beata Giuliana, priora nel Monastero di Monte Cornelio, presso Liegi, vide durante un’estasi il disco lunare risplendente di luce candida, deformato però da una parte rimasta in ombra. Da Dio, poi, intese che quella visione significava la Chiesa del suo tempo, che ancora mancava di una solennità in onore del Corpo e Sangue del Signore. A tal riguardo, ricordiamo anche il celebre “Miracolo del SS.mo Sacramento”, avvenuto a Torino il 16 giugno 1453, verso le cinque del pomeriggio. Nell’Alta Val Susa, presso Exilles, le truppe di Renato d’Angiò, dopo essersi incontrate con le milizie del duca Lodovico di Savoia, si diedero al saccheggio del paese.

Un soldato, dopo essere entrato nella chiesa, forzò la porticina del tabernacolo e rubò l’ostensorio con l’ostia consacrata. Avvolse tutta la refurtiva dentro un sacco e, a dorso di mulo, passando per Susa e Rivoli, scese a Torino. Sulla piazza maggiore, nelle vicinanze della chiesa di San Silvestro, ora dello Spirito Santo, il mulo incespicò e cadde. Ecco allora aprirsi il sacco e l’ostensorio con l’Ostia consacrata elevarsi al di sopra delle case circostanti, tra lo stupore della gente. Fra i testimoni c’era un certo don Bartolomeo Coccolo, il quale corse a dar notizia al vescovo, Lodovico Romagnano. Il presule, accompagnato dal clero e dal popolo, si portò subito in piazza, si prostrò in adorazione e pregò con le parole dei discepoli di Emmaus: “Resta con noi, Signore”. Nel frattempo si era verificato un nuovo prodigio: l’ostensorio era caduto a terra, lasciando libera e splendente, come un secondo sole, l’ostia consacrata. Il vescovo che teneva in mano un calice, lo alzò verso l’alto e lentamente l’Ostia consacrata cominciò a ridiscendere, posandosi dentro il calice. In processione ci si recò verso la vicina cattedrale di san Giovanni Battista, dove il vescovo benedisse il popolo ringraziando Dio di questo prodigio eucaristico che poi meritò a Torino il titolo di “Città del SS.mo Sacramento”. In tal luogo venne costruita la Basilica del Corpus Domini (vedi foto). Tale chiesa si trova in piazza Corpus Domini, situata lungo via Palazzo di Città – dove figura il municipio di Torino, a pochi passi dalla centralissima piazza Castello.

Giorgio Aldrighetti

Nuova Scintilla n.23 – 11 giugno 2017