Tempi moderni

Facebooktwitterpinterestmail

I GIORNI

Tempi moderni

Che cosa spinge le persone a desiderare di incontrare il papa, da Trump all’ultimo della fila, cristiano o non cristiano? Che cosa sospinge tanti genitori a domandare l’educazione cristiana per i figli, e una frotta di familiari e amici a partecipare alla celebrazione dei sacramenti? Che cosa cercavano le folla del Vangelo e che cosa ha sospinto Zaccheo a salire sull’albero? Le domande potrebbero proseguire senza sosta, tante sono le occasioni in cui si ricerca una chiesa, un monastero, un prete, una suora, qualcuno riconosciuto come cristiano. Forse è un’antica nostalgia di cose buone ormai perdute e ancora desiderate; un desiderio dell’anima, un’intuizione di bellezza e felicità, una promessa di verità. Le proposte di carta velina che girano sui mass media, sbandierate come libertà di un io solitario e sganciato da tutto, snervano la volontà e intristiscono il volto. Non si può sempre cercare ai bordi della vita, smarginando verso eccessi che precipitano nel nulla, come i ragazzi che giocano all’ultimo coraggio sfidando la morte.

Persino le manifestazioni di piazza in difesa della legalità e dell’ambiente e i minuti di silenzio dopo gli attentati, non giungono a forare un cielo considerato vuoto. Il desiderio, la domanda, l’ attesa, dove potranno intravvedere un volto, uno sguardo, qualcuno che intercetti l’aspettativa,  intuisca il bisogno, accolga la persona? Gesù camminava per le strade e incrociava – quasi fosse casuale – i pescatori, il gabelliere, il lebbroso, la prostituta, lo zoppo, il cieco, la folla affamata; entrava nelle case di tutti e mangiava con i peccatori, simili a scomunicati ‘vitandi’ (“da evitare”…). Un certo giro di persone arriva in chiesa e in oratorio. Ma gli altri, quelli che non ne hanno occasione o non ci vogliono mettere piede, in quale modo potranno imbattersi nel cristianesimo?

Di questi tempi moderni, si delinea nelle nostre contrade quanto accade nei paesi senza tradizioni e richiami cristiani. Spariscono i segni religiosi e le figure di preti-frati-suore. Ma nuovi rigagnoli di presenza cristiana si allargano e si intersecano. Vocazioni fuori dai conventi e dalle mura dei monasteri entrano nella vita di tutti con una umanità affascinata da Cristo; nella nostra società disgregata, nei luoghi di lavoro o nei comuni rapporti sociali, colpiscono per un accento diverso nel modo di porsi, lavorare, guardare, diventare amici. Provocano sorpresa e suscitano domande, come un vento leggero sulla palude. Semplici laici cristiani e famiglie: come fanno a vivere così? La panettiera chiede a una mamma che ha perso la giovane figlia, come sia possibile vederla serena e certa pur nel dolore. Qualcuno rimane stupito nel vedere al rosario di maggio un uomo nell’ora della partita di cartello della squadra del cuore. Cristo ci raggiunge ad uno ad uno, cristiano o non cristiano, per farci protagonisti della nostra salvezza. La nuova frontiera della missione naviga in mare aperto.

don Angelo 

Nuova Scintilla n.22 – 04 giugno 2017