Il rapporto fede/postmodernità

villaregia
Facebooktwitterpinterestmail

I SABATI DELL’EVANGELII GAUDIUM

Terzo appuntamento di riflessione e formazione, con don Giuliano Zanchi

Il rapporto fede/postmodernità

Don Giuliano Zanchi, presbitero della diocesi di Bergamo, direttore del Museo Diocesano, segretario della Fondazione “Adriano Bernareggi” e collaboratore del periodico “La Rivista del Clero Italiano”, ha condotto a Villaregia il terzo momento, la terza sosta, sull’“Evangelii Gaudium”. Tematica non facile quella che gli era stata affidata, che verteva sul rapporto fede/postmodernità alla luce dell’Esortazione di papa Francesco: com’è possibile oggi dire la fede dentro il nostro tempo e con le categorie culturali della modernità. Il relatore – che si è dimostrato capace di una esposizione chiara, pur nella complessità della materia – ha illustrato le tendenze della cultura contemporanea e la svolta che si è avuta nella Chiesa cattolica con la figura di papa Francesco. Al di là degli aspetti più ‘popolari’ di papa Bergoglio, vi è una acutissima capacità di leggere il presente con chiavi di lettura innovative nel metodo e saldamente ancorate alla Tradizione e al dato evangelico. Così è per la Misericordia, che sembra essere una delle architravi del pensiero di Bergoglio.

Che cos’è l’uomo, qual è oggi la psicologia della cattolicità che a volte sembra vivere una sorta di risentimento nei confronti del ‘mondo’, luogo dove si racchiude e sviluppa il male? Tutto questo rende oggi il cattolicesimo – in specie quello italiano – molto timoroso anche su alcuni punti che si stanno dimostrando implosivi per la convivenza umana: inizio e fine vita e ancor di più sui temi della difesa dell’ambiente e del fenomeno migratorio.

Le fondamentali esperienze di senso oggi rappresentano la sfida lanciata dalla postmodernità: vivere, amare, lavorare, morire… sono incroci che hanno messo la Chiesa italiana (vedi Convegni di Verona e di Firenze) nel faticoso cammino culturale di elaborare una pastorale (cioè una relazione significativa) che si staccasse dalla religiosità autoreferenziale e che ricollocasse un annunzio e una proposta nuova del Vangelo.

Certamente alla domanda ‘Cos’è il cristianesimo?’ si chiede di superare la semplice natura religiosa – che pur esiste – per ricollocare la fede cristiana dentro una proposta di ‘umanesimo’ (la vita buona del Vangelo). Su questo non ci è sempre di aiuto lo schema cultural-religioso che abbiamo ereditato dal Concilio Tridentino e non ancora del tutto superato, nonostante ci sia stato un Concilio Vaticano II.

Da dove partire allora? Quali terreni sembrano essere più adatti per una riproposizione pensata del Vangelo? Don Giuliano ha elencato alcune linee – rintracciabili in maniera compiuta nel suo testo “Prove tecniche di manutenzione umana”, ed. Vita e Pensiero – per rientrare in dialogo con la postmodernità. Intanto non rifiutarla e cogliere i segni di alcuni pensatori di oggi che – da credenti o non – stanno dando nuovi indirizzi interpretativi al dato biblico: interessanti i nomi di Massimo Recalcati e di Silvano Petrosino insieme a Salvatore Natoli. Sono pensatori (Petrosino è credente) che nei loro scritti tentano di dire la fede partendo da categorie non immediatamente legate ad una posizione credente. E poi le grandi questioni sociali che si biforcano in questione ambientale e giustizia sociale. Questi sono veri e propri banchi di prova per capire in quale direzione andrà la fede in questo inizio terzo millennio. In questo – sulla questione ambientale/sociale – don Giuliano ha fatto esplicito riferimento alla “ Laudato si’ ”.

Due ore dense di contenuti e di nuove percezioni del credere. A questo servivano questi sabati. Ultimo appuntamento sabato 27 maggio con Andrea Grillo sempre sulla “Evangelii Gaudium” e gli stimoli che l’Esortazione ci dà sulla vita spirituale e i sacramenti.

M.C. 

Nuova Scintilla n.21 – 28 maggio 2017