Sabati formativi di Villaregia

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Don Vinicio Albanesi ai Sabati formativi di Villaregia

Il secondo incontro delle proposte formative chiamate “I sabati dell’Evangelii Gaudium” ha visto nostro ospite don Vinicio Albanesi, presbitero della diocesi di Fermo (nelle Marche) che da molti anni rappresenta ed è punto di riferimento per quel mondo cattolico ed ecclesiale che lavora nella marginalità. Don Vinicio infatti è stato uno dei fondatori della Comunità di Capodarco di Fermo e dell’agenzia Redattore Sociale, anch’essa punto di riferimento per tanta parte del mondo del non profit e del Terzo Settore. Non eravamo molti a Villaregia – ed è stato un peccato perché l’incontro “meritava” – ma la testimonianza di don Vinicio ci è sembrata semplice e profonda. Don Vinicio ha tentato di illustrare – anche attraverso molti esempi – la novità che Papa Bergoglio sta portando alla Chiesa Cattolica nel particolare rapporto e relazione tra la Chiesa stessa e i poveri. Tre le affermazioni che ci danno la chiave interpretativa globale di questo Pontificato: a) l’unità prevale sul conflitto; b) la realtà è superiore alle idee; c) il tutto è superiore alle parti.

Sono concetti – ha detto don Vinicio – tipici dello studio filosofico che sottostà al pensiero di Papa Francesco (che studiò filosofia in Germania), e che ci dicono come ripensare l’impianto e la struttura del credere. La realtà ci interroga e ci interpella e quando questa realtà interpellante è la fatica, la solitudine, il dolore, la risposta della fede dei cristiani non può essere solo o puramente consolatoria, come probabilmente è accaduto in altre epoche storiche. Molto si deve anche alla radice latino americana di questo Papa che proviene dalla ‘fine del mondo’ (quindi dalle periferie e dalla marginalità anche geografica) e che è abituato – da buon gesuita – a dare pensiero alle prassi che molte volte partono come intuizione sulla realtà. Così, in questa modalità e nel rapporto tra fede e prassi che reciprocamente di compenetrano, nasce e si sviluppa una modalità, uno stile di essere credenti che sta ridefinendo lo stesso essere della Chiesa oggi. Con questo approccio è possibile leggere e dare corpo ad affermazioni che sono diventate di uso comune tra i credenti. Parole e affermazioni come ‘periferie’, ‘tenerezza’, ‘misericordia’ non sono divagazioni di vaga spiritualità ma ‘stili’, modalità di un impegnativo sguardo sul mondo. In questo contesto la testimonianza si definisce non solo come esempio sporadico o occasionale ma come un modo per le nostre comunità di stare nel mondo e nella società civile. Su questo don Vinicio ha portato diversi esempi di come la Comunità di Capodarco sta concretizzando il suo impegno in Italia e all’estero. Partendo dalla disabilità fino alle nuove accoglienze di persone con problemi di dipendenza e con una significativa presenza di immigrati richiedenti asilo. Temi che anche la nostra Chiesa Locale sta affrontando. Un incontro che è stato senz’altro stimolante e che ha ribadito l’importanza di creare e proporre momenti formativi per chi a vario titolo è impegnato nel campo della carità e solidarietà. Sabato 20 maggio sarà la volta di don Giuliano Zanchi, presbitero di Bergamo che affronterà il tema, sempre a partire dalla Evangelii Gaudium, del rapporto fede e cultura. Sempre a Villaregia a partire dalle 18 fino alle 19,30.

 m. c.

Nuova Scintilla n.20 – 21 maggio 2017