La gioia della visita

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I GIORNI

La gioia della visita

Di fronte alla foto della bambina che accarezza con le due mani il volto di Papa Francesco per ‘vedere’ la sua fisionomia, siamo presi da una tenerezza struggente. Non si può non pensare a Gesù ricercato e abbracciato dai bambini. Non si possono non ricordare le sue parole: “Se non diventerete come bambini, non avrete il Regno dei cieli”. Il Regno dei cieli viene svelato dalla bambina cieca, e arriva a noi attraverso Gesù e attraverso coloro che lo rendono visibile. Chi non desidererebbe una visita in casa sua come è accaduto alla donna delle case bianche di Milano che ha fatto benedire al Papa i panini, preparati per distribuirli alle famiglie vicine? Quando penso – alla maniera di Péguy – che «Miracolo dei miracoli, bambina mia, mistero dei misteri… Gesù Cristo è diventato nostro fratello carnale… / È da noi che dipende, infermi e carnali, / Di far vivere e di nutrire e di mantenere vive nel tempo / Queste parole pronunciate vive nel tempo».

 

Gesù arriva a incontrare i bambini e i malati, gli anziani e i sani, i peccatori e i giusti attraverso noi, siano il Papa, il vescovo, il sacerdote; siano una mamma e un papà, una catechista, una comunità: è ‘miracolo dei miracoli, mistero dei misteri’. La sua visita è straordinariamente desiderata e amata, come rivela la sorpresa delle folle senza numero abbracciate da Papa Francesco in tanti luoghi del mondo e ultimamente a Milano e a Carpi. Lo mostra anche la gratitudine del popolo ai preti anziani, morti di vecchiaia in mezzo a noi, avendo dato tutto di sé. Dio visita il suo popolo, il quale sempre si sorprende di ritrovare un papa o un vescovo o un prete, nella loro ‘semplicità e umanità’.

Queste immagini aprono uno sguardo fresco sulla prossima ‘visita pastorale’ che il nostro vescovo sta per intraprendere in diocesi. Che cosa vorrà dire “visita pastorale”? Il Vescovo visita le parrocchie e incontra la gente dove si vive, si lavora, si prega. Conosce persone e gruppi nei loro problemi, fatiche, desideri e prospettive, per sostenere nella fede, speranza, carità. Dona fiducia alla vita e conferma la fede. Non faceva così anche San Paolo, che visitava le comunità e le raggiungeva con lettere e citava per nome persone, famiglie, luoghi di riunione? Meno di un secolo dopo, bellissime le lettere di Sant’Ignazio di Antiochia alle sette chiese incontrate andando a Roma, la grande città nella quale attendeva il martirio per diventare pane di Cristo. Sullo specchio di queste immagini, antiche e nuove, desideriamo accogliere il vescovo ed essere da lui accolti, incontrandolo nella visita pastorale alle nostre comunità.

don Angelo

Nuova Scintilla n.17 – 30 aprile 2017