I cristiani in Siria

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PORTO VIRO.  Associazione “umana avventura”

Incontro con il giornalista Andrea Avveduto

I cristiani in Siria

L’incontro organizzato dall’Associazione Umana Avventura di Porto Viro in collaborazione con le parrocchie di Fornaci e San Bartolomeo, nonché con il patrocinio del Comune di Porto Viro e la Comunità missionaria di Villareggia, ha avuto una buona adesione di partecipanti ed è stato coordinato da Marco Tiengo. Il giornalista Andrea Avveduto collabora con i Francescani e la ong “Pro-Terra Sancta” per il sostegno e la diffusione nel mondo occidentale dei progetti di ricostruzione in Siria. I filmati che documentano la distruzione di città un tempo bellissime come Aleppo, il silenzio che vi regna inesorabile, interrotto ancora talvolta dai bombardamenti dell’uno o dell’altro schieramento, creano un senso di angoscia. La Siria ha subito in questi 7 anni di guerra la riduzione della metà della sua popolazione. Molti sono morti sotto i bombardamenti, altrettanti sono fuggiti nel vicino Libano o attraverso i viaggi in mare in Europa. Quelli che sono riusciti a fuggire facevano parte in genere della classe più ricca che occupava anche le posizioni più illustri e qualificate nella società siriana (medici, ingegneri, tecnici, ecc..).

Quelli che sono rimasti non solo sono i più poveri che ora si ritrovano ancora più disperati, ma sono rimasti privi di un tessuto sociale e politico funzionante. Avveduto ha più volte sottolineato che non è una guerra di religione come in occidente si pensa, la Siria da sempre è il luogo della convivenza pacifica anche di cristiani e musulmani. È invece una guerra di poteri e di interessi che sono fuori dalla Siria ma che ambiscono alla conquista della Siria per la sua posizione strategica. I bambini di 7/8 anni non hanno mai vissuto la pace e la guerra è diventata la dimensione normale della loro vita, i loro disegni ritraggono bombe, case distrutte, persone mutilate. Eppure in mezzo a tanta disperazione e disgregazione, i Francescani e i pochi cristiani che ancora sono rimasti cercano di rinascere e portare speranza. I piccoli progetti che si possono avviare, perché al momento essendo ancora in corso la guerra è impossibile parlare di ricostruzione, tendono a sostenere le piccole attività che ridonano momenti di normalità come un padre di famiglia che ha aperto un laboratorio di pasticceria attraverso un microcredito e fa dei biscotti buonissimi; ridare il salone di bellezza ad una parrucchiera che permette alle donne di desiderare ancora di essere belle e di curarsi; i pozzi d’acqua che i francescani aprono gratuitamente a tutta la popolazione per riprendere a lavarsi e a fare da mangiare decentemente; la scuola per sordomuti che una mamma cristiana ha aperto a tutti i bambini dopo che era stata bombardata quella pubblica nella quale i bambini cristiani sono 6 su 50. Certo la vita in Siria è ancora dura e sembra che lo sarà ancora a lungo, ma le storie raccontate da Avveduto fanno pensare che non si deve rinunciare alla speranza e che la testimonianza che stanno dando i cristiani in Siria è proprio quella di un abbraccio misericordioso per tutti, tanto che anche tra i musulmani in molti nasce la domanda di capire perché i cristiani si comportano così.

Sabrina Gazzetta

Nuova Scintilla n.14 – 09 aprile 2017